Pezzi di Pizzo

Due metà non fanno una mela

L’Italia, il bel Paese, nonostante siano passati oltre 160 anni dalla sua Unità, tutto è tranne che unità. La voleva unire il comunismo di Togliatti, tanto che il suo giornale si chiamava proprio Unità, oggi tornato in edicola con alla guida Piero Sansonetti. Ma Nord – Sud, ricchi – poveri, garantiti e non garantiti, statalisti e partite iva, tutto si presenta diviso ed anche fazioso.

Il fuoco alle polveri che covavano sotto la cenere poi è stato il maggioritario, che ha acuito scontri e demonizzazioni, nessuna sintesi e quindi nessuna crescita, culturale, sociale, economica.

Ma non di solo politica vive l’uomo italico e quindi le classifiche dei libri più venduti vedono il duello tra Vannacci e Murgia, due filosofie di vita e di pensiero naturalmente contrapposte, come lo Yin e lo Yang, solo che non fanno equilibrio né armonia.

In mezzo alle rumorose minoranze, come in politica, così nei social, divisi tra Ferragni e Lucarelli, c’è la famosa ma non più intramontabile maggioranza silenziosa, senza voce, senza rappresentanza.

Lei, la maggioranza, aspetta che le ali rumorose smettano di sbattere le ali in maniera asincrona, destabilizzando tutto e tutti. Solo che il ritmo del mondo è cambiato e l’attesa non aiuta a risolvere i problemi ma solo ad accumularli. E la pressione di questi può improvvisamente, come i raptus che prendono la mente degli autori di femminicidio, far “sbaricentrare” la famosa maggioranza, che da moderata e silenziosa diventa aggressiva ed univoca.

Di fatto un Paese spaccato a metà è malato, il bipolarismo auspicato da alcuni in politica, in psichiatria è una malattia grave, distrugge la personalità e la vita di una persona. Stessa cosa può succedere nel corpo di un Paese che ha faticato millenni per trovare un equilibrio precario.

La mela spaccata italica è oggi molto lontana dal mito di Platone che tende al ricongiungimento di due anime gemelle, ma assomiglia tanto al pomo della discordia della dea Eris che condusse, con infiniti lutti disse il poeta, alla fine dell’equilibrio di due mondi, portò a Troia.

Così è se vi pare.

Foto di Petra da Pixabay