Il dropshipping (drop shipping) è un modello di business che consente di vendere prodotti online senza possederli fisicamente. Quando i clienti acquistano un prodotto dal negozio online di un commerciante che vende in dropshipping, l’ordine viene inoltrato al fornitore che si occupa dello stoccaggio, della spedizione e consegna del prodotto per conto del commerciante stesso.
Il ragionamento che sta dietro al dropshipping è semplice: perché non comprare la merce da rivendere soltanto dopo avere concluso una vendita? In questo modo, si possono inanellare una serie di vantaggi in un colpo solo:
Quindi, al venditore non resta che focalizzarsi sul marketing relativo ai prodotti presenti sull’ecommerce; una volta che gli ordini cominciano ad arrivare, il suo compito è quello di ordinare la merce acquistata dai suoi clienti presso un fornitore (talvolta definito “dropshipper“). Provvederà poi quest’ultimo ad inviare i prodotti al cliente iniziale. Ecco un’infografica che spiega come funziona il dropshipping:
Il funzionamento del dropshipping è molto semplice. Abbiamo già detto che il venditore che riesce a “chiudere” una vendita, non ha presso di sé il prodotto da spedire all’acquirente. Quando riceve l’ordine, lo trasmette prontamente al dropshipper, il quale spedisce il prodotto direttamente all’utente finale.
In sintesi, il venditore si occupa esclusivamente di pubblicizzare i prodotti, lasciando al fornitore gli oneri relativi a magazzino, imballaggio e spedizione al cliente finale.
Interessante, vero? Come puoi immaginare, esistono alcuni particolari aspetti da considerare per chi voglia fare dropshipping in Italia. Ma, prima di esaminarli, vediamo quali siano in generale i pro e i contro del dropshipping.
Nato negli Stati Uniti, il dropshipping in Italia si è infatti diffuso solo in un secondo momento (recuperando buona parte del terreno perduto). Tuttavia, c’è ancora molta confusione su cosa sia veramente il dropshipping e su quali siano realmente i pro e contro di questo business model. Fare dropshipping in Italia significa avviare un’attività commerciale vera e propria; ciò include investimenti (hosting per ecommerce, piattaforma di ecommerce, remunerazione di eventuali collaboratori), oneri amministrativo/fiscali e tutto quello che richiederebbe una qualsiasi altra impresa.
Alcuni servizi e piattaforme particolarmente appetibili per fare dropshipping in Italia sono i seguenti:
Senza dubbio, una delle fonti più popolari per avviare un business in dropshipping è AliExpress, big asiatico dell’ecommerce. Fare AliExpress dropshipping in Italia ti permetterà di individuare in pochi istanti il tuo prossimo fornitore, scegliendolo tra quelli presenti con un buon livello di personalizzazione.
Puoi ad esempio chiedere ad AliExpress di individuare solamente i fornitori che siano operativi da almeno qualche anno, abbiano al loro attivo feedback molto positivi, siano veloci nella consegna, abbiano ottime capacità comunicative, e altro ancora.
eBay è nato nel lontano 1995 ma va fortissimo ancora oggi con 187 milioni di utenti attivi sulla piattaforma.
Secondo le regole ufficiali del portale, fare eBay dropshipping in Italia è consentito: resta vietato mettere in vendita un oggetto e acquistarlo dopo la conclusione della transazione da un altro commerciante su eBay o un’altra piattaforma e farlo spedire direttamente al cliente. Per calcolare i margini di guadagno, tieni conto che eBay applica una commissione di vendita variabile dal 6,5% al 12% sul prezzo di vendita dei prodotti.
Il gigante dell’ecommerce consente di fare dropshipping sulla piattaforma rispettando alcune regole: la cosa più importante è assicurarsi che il tuo nome commerciale sia l’unico di riferimento per il cliente finale. Ad esempio, se il fornitore dropshipping include materiali che riportano il suo nome all’interno della scatola, avrai violato le condizioni d’uso e Amazon potrebbe chiudere il tuo account venditore.
Per fare Amazon dropshipping in Italia, puoi affidarti alla logistica di Amazon (Fulfillment by Amazon o FBA), indicando ai fornitori dropshipping di inviare la merce direttamente ai magazzini Amazon, o farla spedire ai clienti che acquisteranno i tuoi prodotti sul Marketplace di Amazon. Per vendere su Amazon, dovrai pagare una commissione variabile tra il 10% e il 15% sul prezzo di vendita dei prodotti.
Infine, un’altra opzione per fare dropshipping in Italia consiste nel rivolgersi agli agenti dropshipping, professionisti specializzati nella gestione del rapporto con i fornitori e nelle operazioni logistiche. Ci sentiamo di consigliare questa opzione ai negozi dropshipping già ben avviati e che hanno un volume di vendite elevato: per trovarli, cerca termini come “dropshipping agent” nei siti di freelancer o sui gruppi Facebook specializzati in dropshipping.
Se l’idea di scegliere i prodotti da vendere in dropshipping su AliExpress non ti convince, esistono fornitori dropshipping italiani specializzati in determinate categorie merceologiche. Ecco un elenco di siti dropshipping da cui attingere:
Serve la Partita IVA per fare dropshipping in Italia? La risposta è sì. Un negozio in dropshipping è un’attività commerciale a tutti gli effetti e richiede l’apertura della Partita IVA, oltre a una serie di adempimenti fiscali.
Se pertanto sei intenzionato a vendere in dropshipping dovrai innanzitutto:
Ecco, infine, i costi per aprire un negozio dropshipping:
La spesa annuale per avviare un dropshipping business, quindi, è di circa 8000-10.000€.
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