Da qualche giorno, e per una settimana, Palermo sarà zona rossa. Questo comporta delle limitazioni, anche e soprattutto per i commercianti che hanno un’attività da portare avanti che per loro, nella maggior parte dei casi, è l’unica fonte di sostentamento.
Tra i diversi settori e attività economiche coinvolti ci sono tutte quelle rientrano nella filiera del turismo. Anche per questo comparto c’è molta preoccupazione, che già l’anno scorso ha subito una importante battuta d’arresto, e ancora quest’anno sembra essere in bilico, perché il problema non è tanto adeguarsi alle norme igienico sanitarie, distanziamento, utilizzo di DPI o gli ingressi contingentati, perché se non tutti ma quasi già hanno provveduto, ma quelli che saranno i provvedimenti futuri sia a livello nazionale che regionali, basati naturalmente sull’andamento della curva relativa all’infezione da covid19.
Per dare una spinta e un segnale concreto al comparto turistico, la Lega Sicilia sta organizzando, il 7 e l’8 maggio a Ragusa, gli Stati Generali del Turismo, un momento di confronto con chi fa parte, a tutti i livelli, di questa importante filiera che risulta strategica per l’economia isolana.
Di Palermo in zona rossa, degli Stati Generali del Turismo e crisi economica, ne abbiamo parlato con Sabrina Figuccia, consigliere comunale della Lega a Palermo.
Palermo da qualche giorno è in zona rossa; il provvedimento sembrerebbe necessario per via dell’aumento dei casi di positività. Maggiori restrizioni, le aveva già chieste con forza il sindaco Orlando. Ma era davvero l’unica soluzione possibile?
“Non penso che la zona rossa fosse l’unica soluzione per Palermo. Penso piuttosto che da troppo tempo i palermitani si trovano ad essere sottoposti a delle misure restrittive che vanno certamente nella direzione della salute e del benessere di tutti come è giusto che sia, ma non può essere un colore a determinare quelli che sono gli interessi di una intera collettività. Interessi che devono essere certamente legati al benessere e salute ma anche all’economia. Quest’ultima ormai purtroppo al collasso e che non si può certamente permettere di trovarsi in zona rossa, un provvedimento quest’ultimo reso necessario perché evidentemente i controlli e tutto quello che doveva essere messo in atto non è stato fatto.
Questo è un problema con il quale il sindaco della città di Palermo avrebbe dovuto confrontarsi cercando delle soluzioni piuttosto che colpevoli. In questo particolare momento non ci sono schieramenti di destra, sinistra o centro, maggioranza o opposizioni che tengano, ciò che conta è trovare soluzioni concrete. Soluzioni per una città che ormai è al collasso e che non può più sopportare ulteriori restrizioni, ulteriori chiusure, ulteriori impossibilità di fatturare, perché il vero provvedimento che oggi questo Paese aspetta è di cominciare a fatturare”.
In Sicilia l’economia arranca, settori strategici come quello del turismo sono in bilico e la Lega Sicilia sta organizzando gli Stati Generali del Turismo, quali prospettive?
“Il settore del turismo è un settore traino dell’economia siciliana che coinvolge tantissimi altri settori che sono in qualche modo legati alla filiera del turismo, per questo con il segretario regionale e su sua iniziativa, con il coinvolgimento, naturalmente, del Ministro Garavaglia abbiamo scelto di partire dal Turismo, per dare un segnale importante di ripresa.
Il 7 e l’8 maggio a Ragusa si terranno gli Stati Generali del Turismo che vogliono essere non solo un momento di confronto per parlare di turismo attraverso gli operatori del settore e tutti quelli che ne raccontano la filiera, ma anche un momento di ripartenza proprio per sottolineare come i veri provvedimenti non sono soltanto quelli di natura economica, con decreti su decreti, in cui nonostante le somme stanziate i singoli hanno potuto ricevere soltanto poche briciole, ma servono manovre che aiutino a tornare a fatturare. Certamente il ministro dell’Economia che oggi ha “in tasca” 550 milioni di euro ne ha già stanziati una parte proprio per il settore delle agenzie e i tour operator. Sono segnali importanti ma da soli non possono bastare, quindi è importante che tutti i livelli istituzionali della politica oggi mirino a soluzioni concrete”.
Palermo si appresta ad andare a votare per il nuovo Sindaco, il 2022 non è poi così lontano. La Lega come si sta preparando?
“Ci stiamo preparando con proposte concrete, a partire da quelle che sono le deficienze e le inefficienze di una macchina amministrativa rappresentata dall’attuale Sindaco che ha raccontato tutto il peggio di sé, soprattutto in questi ultimi anni. Per questo è importante un progetto come quello della Lega che ha saputo raccontare come le regioni del nord hanno trovato nelle loro economie interne le soluzioni per affrontare le difficoltà economiche, altrettanto possiamo fare noi in Sicilia. Ecco come il modello virtuoso che la Lega fino ad oggi è riuscita a rappresentare nelle città del nord possiamo riportarlo da noi in Sicilia e in particolare a Palermo, dove le parole d’ordine devono essere razionalizzazione ed efficientamento per ragionare in una logica che non sia più quella dell’assistenzialismo ma della produttività”.
Veronica Gioè