Politica

Editoria, l’Ars tiri fuori dai cassetti il disegno di legge 589

PALERMO – Tra i disegni di legge che attendono di essere esaminati e si trovano nei cassetti delle commissioni legislative dell’Ars, c’è il testo n. 589 “Disposizioni per l’editoria. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2013, n.24”, presentato il 25 luglio del 2019, primo firmatario Luca Sammartino (Italia Viva), ma sottoscritto da quasi tutti gli altri partiti presenti in Parlamento.

Il documento prevede l’introduzione di misure di sostegno ai livelli occupazionali in favore dei lavoratori delle imprese di informazione locale ed introduce ulteriori tipologie di interventi a beneficio del settore dell’editoria.
In particolare vengono previste azioni per rafforzare il principio di trasparenza nelle pubbliche amministrazioni, prevedendo la pubblicazione non solo degli atti prodromici all’aggiudicazione di una gara di appalto, ma anche tutti gli avvisi post informazione, prevedendo anche la responsabilità dei dirigenti inadempienti (legge 241 del 1990 e l.r. n.7 del 2019).
Dopo aver ottenuto il parere della commissione Lavoro, il ddl è giunto a novembre del 2019 in commissione Attività produttive e nella riunione del 26 dello stesso mese è stato esaminato, senza però ottenere il via libera.

In merito a questo disegno di legge sono stati presentati una ventina di emendamenti e Luca Sammartino in considerazione delle numerose discussioni nate in seno sia alle quinta commissione che alla terza ha chiesto una presa di posizione netta da parte della commissione Attività produttive, e che manifesti la volontà di approvare o meno tale disegno di legge.

Abbiamo sentito proprio qualche giorno fa il presidente della commissione di merito, Orazio Ragusa, che ci ha informato che nel prossimo consiglio di presidenza della commissione da lui presieduta riproporrà l’esame del documento in oggetto perché venga inserito all’ordine del giorno.