PALERMO – Il settore dell’editoria è in crisi da anni e la crisi legata all’emergenza Coronavirus non ha fatto altro che aggravare le difficoltà del settore dell’informazione.
Da tempo la Regione parla di possibili aiuti al comparto, ma all’Assemblea regionale siciliana giacciono in commissione Attività produttive ben tre disegni di legge sulla materia, il primo dei quali è a firma di Luca Sammartino. Si tratta del Ddl n.589 (Disposizioni per l’editoria. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2013, n.24). Un documento di pochi articoli, ma in cui sono concentrate tutte le iniziative volte a risollevare il settore.
Abbiamo intervistato il deputato regionale di Italia Viva non soltanto sui contenuti del disegno di legge, ma anche sull’opportunità di integrare la delibera della Giunta Musumeci che fissa i criteri per l’erogazione di dieci milioni di euro al comparto per mitigare gli effetti della crisi Covid.
Onorevole Sammartino, lei ha presentato nel 2019 un disegno di legge per sostenere l’editoria, che è ancora fermo in III Commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana. Non ritiene utile sensibilizzare le altre forze politiche per far sì che venga approvata una legge che potrebbe dare una grande mano al settore, in aggiunta ai ristori per la crisi Coronavirus programmati dal Governo Musumeci?
“Il disegno di legge, che porta anche la firma di colleghi di tutti i gruppi parlamentari, è stato presentato nel luglio 2019, ben prima dell’emergenza Covid, e nasce dalla consapevolezza delle profonde difficoltà che attraversa il settore dell’editoria in Sicilia, oggi ulteriormente aggravate dalla crisi. Si tratta di aggiornare e rifinanziare l’impianto di una buona norma già esistente (la Lr 23/2013, voluta a suo tempo dal compianto Lino Leanza), puntando particolarmente alla tutela dei livelli occupazionali e del pluralismo dell’informazione. Purtroppo, l’iter iniziato l’anno scorso si è arenato, non certo per mia volontà, anche a causa delle scadenze di bilancio prima e dell’emergenza sanitaria dopo. Nondimeno, dacché un lavoro di esame è stato già svolto, si potrebbe certamente ripartire da lì, col contributo di tutti, per arrivare al più presto ad un intervento che dia risposte vere e durature alla crisi del comparto”.
Cosa ne pensa dell’iniziativa del Governo Musumeci?
“Nella situazione in cui siamo ogni intervento è utile, ma bisogna focalizzarlo maggiormente sulla tutela dell’occupazione, l’innovazione e la sostenibilità a lungo termine. Altrimenti ci troveremo a brevissimo nella stessa situazione, ma con un panorama dell’informazione regionale desertificato. Bisogna andare oltre la logica emergenziale perché un mondo dell’informazione vivo e plurale è una risorsa fondamentale per la democrazia e lo sviluppo. E la crisi che stiamo affrontando ci ricorda ulteriormente quanto sia importante”.
Qual è la sua opinione sui rilievi dell’onorevole Claudio Fava in relazione alla mancanza, tra i requisiti per l’assegnazione dei contributi per la crisi, dell’obbligo per la società editoriale di mantenere i livelli occupazionali?
“Condivido le obiezioni del collega Fava. L’intervento pubblico deve essere mirato e deve contribuire a garantire i livelli occupazionali, altrimenti si trasforma in una misura estemporanea. È giusto aiutare le imprese editoriali a superare la difficoltà, ma il servizio ‘informazione’ è costruito dal lavoro dei giornalisti e degli altri addetti del settore. Senza questo sarebbe come costruire un ospedale ma lasciarlo senza medici e infermieri. Il Governo regionale deve perciò ascoltare la voce dei professionisti dell’informazione e venire in Parlamento a confrontarsi su soluzioni condivise, guardando al di là della mera contingenza”.