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In Egitto una nuova capitale amministrativa nel deserto tra sfarzo e high tech

Sorge in mezzo al deserto, a soli 50 chilometri dal Cairo. E’ la nuova “capitale amministrativa” dell’Egitto voluta dal presidente al-Sisi. In parte è ancora vuota e ancora in costruzione. E’ enorme, sorge su un sito di 730 Km quadrati, un progetto sfarzoso e faraonico, troppo caro per la maggior parte degli egiziani. Solo la prima fase dei lavori è costata 25 miliardi di dollari.

Ha torri altissime, un palazzo dei congressi rococo, ricorda per certi versi Dubai. “Molti progetti hanno creato nuove possibilità di lavoro e tanti laureati disoccupati hanno trovato impiego da ingegneri qui – dice Mohamed Mahmoud, operaio – insomma è una buona occasione”.

Dovrebbe allegerire per certi versi il caos del Cairo.
Khaled al Husseini, portavoce dell’ente pubblico costruttore, spiega: “Il Cairo resterà la capitale politica dello Stato egiziano dalla storia millenaria; la nuova capitale amministrativa è un’estensione organizzata del Cairo con infrastrutture intelligenti, sarà la prima città ‘intelligente’ in Egitto.

Non si s ancora quando sarà inaugurata. La data prevista era a giugno ma è stata rimandata. Non sarà comunque una città per tutti. “Il prezzo degli appartamenti e delle ville sorpassa i mezzi di gran parte dei cittadini – afferma Moustafa Kamal al-sayyed, politologo – se l’obbiettivo è accogliere sei milioni di egiziani, di che tipo di cittadini si tratta?”.
Su 102 milioni di egiziani, un terzo vive sotto la soglia di povertà. (askanews)