Fare lo scrutatore alle elezioni 2024, che siano politiche, amministrative, europee o referendum, è una buona opportunità per guadagnare qualcosa lavorando per pochi giorni, specialmente quest’anno, visto che i compensi dello scrutatore sono momentaneamente aumentati.
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Per fare lo scrutatore alle elezioni 2024 bisogna soddisfare requisiti minimi oltre a fare attenzione alle tempistiche. Ad esempio, l’iscrizione per fare lo scrutatore alle elezioni europee 2024 dell’8 e 9 giugno è già scaduta: l’aggiornamento dell’Albo annuale tiene conto delle candidature pervenute entro il 30 novembre.
Ecco la guida su come fare lo scrutatore per le elezioni 2024 e per quelle in programma nei prossimi anni, dall’invio della candidatura e i compensi spettanti.
I requisiti per fare lo scrutatore sono fissati dall’articolo 1 della legge n. 95 del 1989, mentre all’articolo 38 del Testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del presidente della Repubblica n. 361 del 1957 e all’articolo 23 del Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali (decreto del presidente della Repubblica n. 570 del 1960) vengono descritte le ragioni ostative.
I requisiti principali sono i seguenti:
Ecco, invece, quali sono i motivi per cui si è esclusi dall’iscrizione all’Albo degli scrutatori:
Il primo step per fare lo scrutatore alle elezioni o al referendum è iscriversi all’Albo degli scrutatori del Comune di residenza. L’aggiornamento dell’albo è annuale e può essere fatta secondo le tempistiche specificate dal Comune di residenza (solitamente dall’1 ottobre) e in ogni caso entro il 30 novembre di ogni anno.
La domanda d’iscrizione può essere fatta di persona presso l’ufficio elettorale del Comune oppure via Pec, indirizzo email o anche attraverso raccomandata con avviso di ricevimento, cui va allegata la copia di una documento di riconoscimento. Alcuni comuni hanno attivato un form online. Nella domanda va indicato:
Gli scrutatori vengono individuati soggettiva da parte del sindaco o dai consiglieri comunali. L’assegnazione viene effettuata tra il ventesimo e il venticinquesimo giorno che precede la data stabilita per la votazione e comunicata con un messo notificatore.
Ogni seggio è composto da un numero di scrutatori proporzionato a quello degli elettori, da un presidente, da un vicepresidente e da un segretario.
Gli scrutatori hanno il compito, innanzitutto, di allestire il seggio e a preparare tutto il materiale che serve per votare. Durante il voto, ogni scrutatore è tenuto a identificare gli elettori: verificare la validità dei documenti, annotare il numero di tessera elettorale e timbrare. Devono, inoltre, vigilare sul corretto svolgimento del voto, mantenendo l’ordine e il silenzio e vigilando circa l’utilizzo dei cellulari. A votazione si è conclusa, lo scrutatore procede allo spoglio e al conteggio dei voti, sia quelli validi che quelli da annullare.
È importante sottolineare che, durante tutte le attività legate alla votazione, gli scrutatori sono considerati pubblici ufficiali e quindi rispondono anche penalmente delle omissioni o irregolarità commesse.
Una volta scelti come scrutatori bisogna rispettare l’impegno preso, dunque sarà possibile rinunciare solo in caso di gravi e giustificati motivi. La rinuncia deve essere comunicata entro 48 ore dalla notifica dell’incarico.
È punito con la multa da 206 a 516 euro chi, senza giustificato motivo: rifiuta l’incarico, non si presenta al momento dell’insediamento del seggio o si allontana prima del termine delle operazioni elettorali.
Gli scrutatori non vengono pagati allo stesso modo: il compenso, infatti, dipende dalla tipologia di elezione, dall’importanza del seggio e dal numero di schede da controllare. I compensi sono i seguenti:
Nel caso in cui nello stesso giorno vi siano più consultazioni, lo scrutatore guadagna di più. Il compenso infatti viene maggiorato: di 25 euro per amministrative, politiche ed europee; di 22 euro per il referendum fino a un massimo di 4 maggiorazioni.
Con il decreto Elezioni approvato dal Consiglio dei ministri del 25 gennaio, inoltre, è stato autorizzato un incremento del 15% per i compensi degli scrutatori.