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Elezioni Catania, in lista M5s ex consigliere di Musumeci ed ex Pd. Attivisti scrivono a Conte: “Come dovrebbero mai rappresentarci?”

La lista del Movimento 5 stelle per le elezioni di Catania è pronta, ma montano i malumori della base per alcuni nomi controversi. Tanto che un gruppo di attivisti catanesi ha scritto a Giuseppe Conte per chiedergli di intervenire.

Nel mirino sono finiti tre candidati: Antonio Arena, ex vicepresidente del consiglio comunale di Misterbianco durante la sindacatura del Pd Nino Di Guardo che nel 2017 gli diede pure una delega al Turismo, nonostante Arena rimase fuori dalla giunta. Sotto l’amministrazione Di Guardo il Comune è stato sciolto per mafia; Ivan Vanin, fratello di Elisabetta, ex consigliera comunale fedelissima di Enzo Bianco; e Giovanni Amato, transitato da Diventerà Bellissima al Movimento 5 stelle, dopo un’esperienza da consigliere di circoscrizione nelle fila del partito di Nello Musumeci e la candidatura cinque anni fa come consigliere comunale a sostegno di Salvo Pogliese.

La delusione degli attivisti catanesi

Presenze ingombranti e discusse tra i pentastellati, in un partito dove fino a poco tempo fa vigeva la regola che non potevano essere candidate persone che in passato avevano fatto parte di liste in opposizione al M5s. Oggi questa regola non c’è più e, almeno sulla carta, nulla osta alle tre candidature. Rimane un generico divieto per chi “abbia tenuto condotte in contrasto con i principi, valori, programmi, nonché con l’immagine del MoVimento 5 Stelle”. Poi, però, c’è la realtà. Che è fatta di amarezza e sconcerto degli attivisti catanesi che si sono visti calare dall’alto non solo Arena, Vanin e Amato, ma anche altri nomi “senza avere alcuna voce in capitolo”, sottolineano. “Noi questi non li abbiamo mai visti”, giurano in tanti. La lista del Movimento per le Amministrative è in mano ai due deputati regionali Nuccio Di Paola e Josè Marano, e al parlamentare nazionale Luciano Cantone. Nessuno di loro è catanese.

Cantone e Marano sono originari o hanno fatto attivismo a Misterbianco, lo stesso territorio dove è maturata la candidatura di Antonio Arena, mai indagato per le vicende che hanno portato allo scioglimento del Comune per mafia nel 2019, ma componente del consiglio comunale in quegli anni. Nel documento che gli attivisti hanno indirizzato a Conte, Di Paola, Cantone e Marano si sottolinea come Arena sia stato “politicamente incauto e pericolosamente disattento nel rimanere in carica in ruoli politici, anche di prestigio, all’interno di un Comune dove accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali”.

Il caso Ivan Vanin

C’è poi il caso di Ivan Vanin, fratello di Elisabetta, consigliera comunale dal 2013 al 2018 nella lista Con Bianco per Catania, eletta dieci anni fa con il sostegno dei suoi referenti politici di allora: gli ex parlamentari centristi Marco Forzese e Salvatore Cardinale. A non andare giù agli attivisti non è solo il suo passato remoto, ma anche quello recente che l’ha vista scontrarsi con il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo, in difesa di Enzo Bianco. “Essendo in conflitto con il segretario Barbagallo – denunciano gli attivisti nella lettera spedita a Conte – probabilmente il fratello della Vanin non è ben accetto nelle liste del Pd e difatti ha trovato casa nella lista del Movimento 5 Stelle. Noi riteniamo che il Movimento non possa imbarcare candidati fedeli o imparentati al suddetto personaggio”.

Il passato di Giovanni Amato

C’è infine il caso di Giovanni Amato, ex di Diventerà Bellissima. Sono ancora online i suoi video di cinque anni fa quando correva al consiglio comunale nella lista di Nello Musumeci a sostegno di Salvo Pogliese, e lodava il governo di centrodestra, esempio di “opportunità, lavoro, sviluppo, impresa”. Ancora prima, nel 2013, Amato è stato eletto consigliere della prima municipalità con la lista “Tutti per Catania”, a sostegno di Raffaele Stancanelli. Amato gestisce un Caf in via Vittorio Emanuele a Catania dove sono ben evidenti i suoi manifesti elettorali col simbolo del M5s.

La difesa di Marano

“Chi ha fatto parte, organicamente e per lungo tempo, di una coalizione che non incarna la stessa linea politica e i principi del M5s – si chiedono gli attivisti pentastellati – come potrà mai rappresentarci, in caso di elezione?”. Dall’altra parte la deputata Marano difende le scelte: “Il regolamento del Movimento permette queste candidature – spiega al Quotidiano di Sicilia – si tratta di persone che si sono avvicinate nel corso degli anni. Amato, per esempio, ha partecipato alle ultime elezioni Regionali e alle Nazionali, facendo campagna elettorale per il Movimento. Le persone possono cambiare idea nel tempo”.