I Comuni siciliani chiamati alle urne, tra maggio e giugno, sono 119. Oltre un milione di residenti saranno interpellati per eleggere il primo cittadino e indicare i componenti dei civici consessi.
In provincia di Palermo sono 28, capoluogo compreso e a seguire i Comuni di Altavilla Milicia, Altofonte, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Blufi, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Cefalù, Camporeale, Castelbuono, Castellana Sicula, Petralia Soprana, Chiusa Sclafani, Ciminna, Ficarazzi, Gangi, Giardinello, Isnello, Mezzojuso, Petralia Sottana, Piana degli Albanesi, Prizzi, San Cipirello, Santa Flavia, Trappeto e Valledolmo.
Il Comune dove, al momento, si registra più attività politica è Cefalù. La “Perla del Tirreno” in periodo di elezioni amministrative si è sempre distinta per animosità e fronti contrapposti. Di certo, come è avvenuto in passato – tristemente – in alcuni Comuni dell’ex provincia di Palermo, non si presenterà una sola lista.
L’animosità, segnata anche dal ritorno in campo della ex sindaca, Simona Vicari, ha avuto il suo picco nelle scorse ore, quando il sindaco uscente, Rosario Lapunzina, ha fatto sapere che potrebbe valutare la possibilità di ricandidarsi.
L’opportunità gli verrebbe data dalle scelte politiche che verranno fatte nei prossimi giorni dall’ARS, intanto la I Commissione “Affari Istituzionali” ha votato favorevolmente il Disegno di Legge in materia di elezioni comunali, che si compone di un solo articolo.
La norma, che consente ai sindaci di essere riproposti per un terzo mandato nei Comuni con popolazione al di sotto dei 15 mila abitanti, è auspicata da tempo dall’Anci Sicilia e oggi sostenuta da tre DdL promossi trasversalmente dalla maggioranza e dall’opposizione di Sala d’Ercole.
«Difficilmente – riferisce a QdS Stefano Pellegrino, presidente della I Commissione – il provvedimento verrà soppresso in Aula. C’è unanime volontà di proseguire in questa direzione. La partita è chiusa. Al massimo, per ragioni legate alla pandemia, si proporrà di prevedere due giornate di voto».
Domani mattina (martedì) la Conferenza dei capi Gruppo dell’ARS dovrebbe dare priorità all’iter del DdL e mercoledì sarebbe annunciato in Aula con l’indicazione dei termini per presentare gli emendamenti.
Il voto finale della proposta potrebbe essere segnato nell’agenda del Parlamento siciliano per mercoledì 9 marzo.
“Il terzo mandato” era nell’aria da tempo e per questa ragione l’erede di Lapunzina, in carica da dieci anni, non sarebbe stato presentato alla Città.
Giovanni Iuppa, presidente del Consiglio Comunale e come il primo cittadino di origini gangitane, sarebbe stato il prescelto dalla maggioranza politica che sostiene l’amministrazione in carica.
Un “sogno” che il giovane avvocato coltiva da anni ma che potrebbe infrangersi se Lapunzina dovesse perseguire la “prospettiva del tutto inaspettata” che, secondo quanto scrive sui social immediatamente dopo il via libera della Commissione, “non può lasciarmi indifferente e che mi porterebbe a valutare un mio rinnovato impegno a servizio della Città”.
Dall’altro lato il sindaco, per svilire il clima, lascia la porta aperta all’ipotesi di candidatura di Iuppa, che definisce “apprezzata ipotesi in seno alla maggioranza”.
Tuttavia, le dichiarazioni dell’onorevole Pellegrino, non lasciano spazio ad alcun margine di manovra. La partita all’ARS sarebbe chiusa, Lapunzina avrà la possibilità di essere ricandidato.
Si ritroverà davanti un fronte durissimo, che fa capo all’ex sindaca, Simona Vicari, che ha avuto Rosario Lapunzina, per dieci anni, tra i banchi dell’opposizione e che non ha concesso un giorno di tregua all’ex senatrice di Forza Italia, da sempre vicina a Gianfranco Miccichè.
«Se Lapunzina dovesse avere la possibilità di essere ricandidato gli darò il benvenuto. Tuttavia, saranno gli elettori a giudicare nel merito il suo operato», afferma la prima candidata, in questa tornata elettorale, alla carica di sindaco di Cefalù.
L’altro aspirante, in corsa per occupare la stanza con vista sul Duomo di Cefalù, è Pippo Abbate, già assessore comunale al tempo dell’amministrazione Vicari ed ex sindaco di Lascari, uomo di fiducia dell’assessore regionale Toto Cordaro.
Abbate ha fatto sapere che ieri si è incontrato con Antonella Marinaro “al fine di condividere un percorso comune per le elezioni amministrative al Comune di Cefalù”.
“Il ticket – scrivono in una nota – dovrà guidare il nuovo corso politico/amministrativo della città di Ruggero”. Anche la Marinaro, Consigliere in carica, può vantare di essere stata nominata assessore del Comune. Per cinque anni, ha collaborato con Lapunzina – nello scorso mandato – nonostante le forti pressioni della maggioranza del tempo che la voleva fuori dalla giunta dopo due anni e mezzo. Per questa ragione saltarono gli equilibri in Consiglio comunale.
I due avrebbero una “visione sinergica sulle tematiche più importanti relative alla nostra comunità” e puntano a “costruire una nuova Cefalú”, passando dal coinvolgimento delle forze sociali ed economiche della Città, per “definire il programma di governo a breve, medio e lungo termine per il bene di Cefalù”.
Dato per certo che Lapunzina troverà una parte di elettori che gli chiederà di ricandidarsi, ARS permettendo, il problema si porrebbe in seno alla maggioranza, qualora non dovessero “trovare assieme le soluzioni migliori”, secondo gli auspici del sindaco uscente, per un ruolo da assegnare al presidente del Consiglio, candidato sindaco in pectore.
Accade a Cefalù, in attesa che Roma si determini a indicare la data delle prossime elezioni amministrative, che il governo Musumeci farà anche propria.