La vittoria del presidente russo Vladimir Putin con l’87,8% dei voti ha diviso l’opinione pubblica in Russia e in tutti gli altri Paesi in cui, proprio in occasione dell’ultima domenica di voto si sono svolte numerose proteste pacifiche in cui è stato manifestato dissenso nei confronti di un’elezione giudicata come una farsa.
A contendere il voto a Putin in queste elezioni erano tre candidati “simbolici”, tutti favorevoli all’invasione dell’Ucraina e sanzionati dall’occidente: si tratta di Nikolai Kharitonov, Leonid Slutsky e Vladislav Davankov. Coloro che invece risultavano contrari all’invasione sono stati esclusi dalla votazione e sono Boris Nadezhdin e Yekaterina Duntsova. La loro domanda di ammissione è stata respinta per “presunte irregolarità durante la raccolta delle firme”. Altri rivali politici sono stati messi direttamente fuori gioco dal regime russo, uno su tutti Alexei Navalny, morto in carcere mentre scontava la sua condanna. Nella protesta di ieri a Berlino ha preso parte anche la moglie dell’attivista Yulia Navalnaya, accolta da incitazioni e applausi.
Proprio in virtù delle circostanze in cui è arrivata la vittoria di Putin, tutti i leader degli altri paesi si sono espressi sulla vicenda, esprimendo la loro opinione sul voto in Russia. Tra questi non è passato inosservato il parere di Matteo Salvini, secondo cui non ci sarebbero ombre sul voto: “In Russia hanno votato, ne prendiamo atto – ha affermato Salvini -. Quando un popolo vota ha sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde. Io quando le perdo cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta. Ci sono state delle elezioni, prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace», è la valutazione del vicepremier.
Decisamente diverse le opinioni dell’altro vicepremier Antonio Tajani, che ha preso le distanze dalle dichiarazioni del suo alleato di Governo: “Sono il ministro degli Esteri e ho già espresso la mia posizione sul voto in Russia ieri sera”. Secondo Tajani le elezioni “sono state caratterizzate da pressioni forti e anche violente. Navalny ne è stato escluso con un omicidio, abbiamo visto le immagini dei soldati nelle urne, non mi sembra che sia un’elezione che rispetta i criteri che rispettiamo noi”.
Dopo le dichisrazioni di Salvini la Lega ha ritenuto necessario aggiungere delle precisazioni legate a quanto affermato dal suo leader: “In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra ed il ritorno alla pace. Con una guerra in corso non c’è niente da festeggiare”.
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