Politica

Elezioni Palermo, scontro Catania-Lagalla su presunti sondaggi fake: “Si vuole orientare il voto?”

Restano alti i toni a Palermo nel corso della campagna elettorale che porta verso le prossime elezioni amministrative del 12 giugno.

A infiammare il dibattito sul voto, in queste ore, è l’assessore comunale del capoluogo siciliano, Giusto Catania, il quale punta il dito contro il candidato del Centrodestra, Roberto Lagalla, accusandolo di aver diffuso presunti sondaggi non veritieri.

Catania: “Obbligo di legge trasgredito”

“A pochi giorni dal voto non si possono più diffondere sondaggi elettorali ma questo obbligo di legge viene platealmente trasgredito dallo staff della comunicazione del candidato Lagalla che continua a veicolare sondaggi farlocchi con l’unico obiettivo di orientare il voto“, comunica Catania.

“Forse Lagalla – prosegue l’assessore comunale – comincia a percepire che il suo presunto vantaggio iniziale si sta lentamente erodendo: rischia di perdere le elezioni e mostra nervosismo, facendo veicolare numeri poco attendibili”.

“Circolano numeri inventati”

“Nessun operatore palermitano che si occupa di sondaggi è stato interpellato in questi ultimi giorni; tuttavia continuano a circolare numeri inventati per ingannare le elettrici e gli elettori palermitani. Queste strategie sono vecchie e mostrano tutto il nervosismo che circola tra i partiti della destra.

I nostri quotidiani sondaggi sono più attendibili e mostrano, negli incontri che svolgiamo nei quartieri della città, che cresce la credibilità di Franco Miceli e della lista di Sinistra Civica Ecologista“, conclude Giusto Catania.

La replica di Lagalla

Non si è fatta attendere la reazione del diretto interessato, il quale ha affidato la replica al proprio staff comunicazione. “Non è chiaro – si domanda Roberto Lagalla – a che cosa si riferisca Giusto Catania quando insinua qualcosa sulla diffusione di dati relativi a sondaggi da parte nostra”.

Nessun dato è stato mai diffuso dopo la data del blackout previsto dalla legge. Insomma, da Catania l’ennesima occasione persa per non inquinare questa campagna elettorale”, conclude Lagalla.