Elezioni politiche 2022, i risultati, i vincitori, i primi exit poll. Fratelli d’Italia primo partito tra il 23 e il 28%. Dietro Pd e M5S, dopo Lega e Forza Italia.
Exit poll Camera, Opinio per Rai: Fdi 22-26%, Pd 17-21%, M5s 13,5-17,5%, Lega 8,5-12,5%, Fi 6-8%, Azione-Iv 6,5-8,5%
Fdi è il primo partito alla Camera con il 22-26%, il Pd è indicato al 17-21%, M5s al 13,5-17,5% è sopra la Lega data all’8,5-12,5%, Azione-Italia Viva con il 6,5-8,5% leggermente meglio di Forza Italia che sarebbe al 6-8%, Verdi-Si al 3-5%, +Europa al 2,5-4,5%, Noi Moderati a 0,5-2,5%, Impegno civico a 0-2%, Italexit a 0,5-2,5%.
Il centrodestra otterrebbe così il 41-45% (227-257 seggi alla Camera e 111-131 al Senato) contro il 25,5-29,5% del centrosinistra (78-98 seggi alla Camera, 33-53 al Senato). M5s avrebbe 36-56 seggii alla Camera e 14-34 al Senato, Azione-Italia Viva 15-25 alla Camera e 4-12 al Senato. Nel dato delle 19 fornito dal Viminale, l’affluenza al voto è in calo di oltre 7 punti rispetto alle politiche del 2018: 51,16% contro il 58,4% di cinque anni fa. Nella notte il dato finale rilevato alle 23.
Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 23 ha votato il 64,67% degli aventi diritto, quando i dati sono relativi a 1.457 comuni su 7.904. Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 73,68% degli elettori per la Camera.
La recente riforma costituzionale ha ridotto il numero dei parlamentari in Italia prevedendo quattrocento deputati, otto dei quali eletti nella circoscrizione Estero, e duecento senatori elettivi, di cui quattro nella circoscrizione Estero. Per la prima volta, inoltre, anche i diciottenni potranno votare per eleggere i senatori, così come previsto dalla legge del 2021 che ha modificato l’articolo 58 della Costituzione. Prima, infatti, soltanto i cittadini che avevano compiuto il venticinquesimo anno di età potevano votare per il Senato.
L’attuale legge elettorale prevede un sistema “misto”, con una componente maggioritaria uninominale e una proporzionale plurinominale: 147 seggi alla Camera e 74 seggi al Senato (compresi i collegi in Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige) sono assegnati in collegi uninominali, in cui è proclamato eletto il candidato più votato, mentre i restanti seggi delle circoscrizioni del territorio nazionale (rispettivamente 245 e 122 per la Camera e per il Senato) vengono assegnati in collegi plurinominali, con metodo proporzionale tra le liste e le coalizioni di liste che abbiano superato le soglie di sbarramento.
Agli elettori due schede: una rosa per la Camera e una gialla per il Senato. Sulle schede è indicato il nome del candidato nel collegio uninominale e il contrassegno di ciascuna lista o delle liste in coalizione che sono collegate.
Accanto al simbolo di ciascuna lista, poi, si trovano i nomi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto può essere espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista (in questo caso il voto è valido sia per la lista sia per il candidato nel collegio uninominale) oppure tracciando un segno sul nome del candidato nel collegio uninominale (in tal caso il voto è valido sia per lista che per l’elezione del candidato nel collegio uninominale e se ci sono più liste collegate i voti sono ripartiti tra le liste della coalizione in proporzione ai voti ottenuti). È possibile anche barrare sia il simbolo della lista, sia il nome del candidato nel collegio uninominale. Non è previsto il voto disgiunto.