Politica

Elezioni, Roma, Roberto Gualtieri parla sulle alleanze



“Con Conte c’è un rapporto di stima reciproca, abbiamo collaborato in momenti difficilissimi per il Paese e mi pare che sia lui sia il M5S abbiano fatto una chiara scelta di campo. Mi auguro che, come dice Letta, la convergenza sarà naturale”.

Lo afferma il candidato di centrosinistra a sindaco di Roma Roberto Gualtieri in un’intervista a Repubblica in vista del ballottaggio.

Gualtieri, riguardo allo sfidante del centrodestra Enrico Michetti, sottolinea: “Ci sono tanti moderati che nutrono forti perplessità sul candidato di Meloni e Salvini: su tanti temi, dai vaccini al Green Pass all’Europa, non sono d’accordo con lui e noi per vincere ci rivolgeremo anche a loro”.

La sindaco uscente Virginia Raggi “molto sportivamente mi ha telefonato, Calenda ancora non l’ho sentito ma sono certo che ci parleremo presto – continua -. Io non cerco accordi sottobanco né con l’una né con l’altro, e neanche loro. Come ho già detto non farò apparentamenti, hanno entrambi ottenuto un risultato significativo e questo gli va riconosciuto, ma si deve partire dai valori e dai contenuti. È su questa base che farò un appello a tutti gli elettori, su nient’altro”.

Calenda all’opposizione

Dopo i ballottaggi per le elezioni di Roma e del suo sindaco, “saremo all’opposizione sia che vinca Michetti sia che vinca Gualtieri. Non entreremo in giunta e rispetteremo il mandato civico degli elettori. I voti non sono miei e non posso cederli. Durante tutta la campagna ho spiegato che la forza del cittadino è l’indipendenza e il dubbio”.

Lo ha detto Carlo Calenda, leader di azione arrivato terzo nella competizione per il Campidoglio.

E a un utente che sottolinea come vada anche “specificato che tra Gualtieri e Michetti uno meglio c’è”, Calenda replica su Twitter: “Certo che c’è” ma “la politica non è fatta solo dalla qualità di un uomo ma dalla classe dirigente che si porta dietro e dai programmi. Sono molto molto preoccupato di veder rientrare al governo della capitale i grillini dopo che l’80% dei romani ne ha bocciato la gestione”.