PALERMO – Una stagione turistica partita con ottime premesse ma che ha dovuto fare i conti con una serie di criticità. In Sicilia il settore ha tenuto grazie alla presenza degli stranieri e per i prossimi mesi vi sono tante idee da sviluppare con i fondi europei. A spiegarlo è l’assessore al Turismo, Sport e Spettacolo Elvira Amata, che ha fatto un bilancio su questa estate per alcuni versi complicata e tracciato le prospettive di lungo termine per il comparto.
Ci sono dei dati ancora non completi, fermi al 31 luglio, che evidenziano una flessione. A livello nazionale rispetto al 2022 vi è stata una flessione tra il 15 e il 20% sul turismo interno, motivato dai numeri forse sovradimensionati del post pandemia e dal caro prezzi con offerte dai costi ritenuti spetto eccessivi. Le cause della flessione, secondo l’assessore, non vanno ricercati negli incendi che hanno colpito l’Isola o in quello che è successo all’aeroporto di Catania (con lo stop ai voli e le relative conseguenze su tutti gli scali dell’Isola) ma in altre concause. Il dato siciliano dice che c’è stata una diminuzione rispetto al turismo interno a fronte però di un aumento del 3% di turisti stranieri. Rispetto al resto d’Italia e rispetto anche alla Sardegna, quindi, la Sicilia sembra aver retto bene, con i visitatori esteri che hanno salvato la stagione.
Cosa ha determinato questa tenenza?
“Il mio interesse nel settore del cinema ha aiutato. Stiamo valutando una serie di interventi, ovviamente le idee devono avere accanto le risorse, e si deve avere anche il coraggio di osare. Il successo della serie tv ‘The White Lotus’, un investimento da 38 milioni, non nostro ma della casa di produzione, ha portato come indotto secondario a Taormina un numero pazzesco di viaggiatori americani, con presenze di tante notti, quindi un turismo ricco che fa aumentare il fatturato. Questo dipende anche dalla buona comunicazione che è stata fatta negli anni passati, quindi dobbiamo riprendere un’azione di marketing convinta quando avremo i fondi disponibili e implementare il settore del cinema: questa è una delle strade non soltanto per attrarre turisti ma per aumentare il Pil in questa terra e creare occupazione. Molti giovani siciliani oggi sono orientati verso l’industria del cinema e non solo per fare gli attori, ma anche scenografi, tecnici, sceneggiatori, costumisti. Ci sono tante maestranze che servono al settore e abbiamo pensato di fare corsi di alta formazione utilizzando la convenzione che abbiamo con il Centro sperimentale di cinematografia di Palermo: questo significa anche creare occupazione e dare un motivo in più alle case di produzione di scegliere la Sicilia come location, perché qui trovano anche personale qualificato. Insieme a tutto questo c’è da fare anche un ragionamento con le Amministrazioni locali, che devono essere pronte ad agevolare con servizi efficienti e velocità nei permessi. Faremo una cabina di regia con i Comuni per creare un ufficio ah hoc. Alla Mostra del Cinema Venezia ho avuto la grande opportunità di avere un’ora di panel dedicato alla Sicilia. Abbiamo anche firmato quest’anno una convenzione con il Credito sportivo per accelerare i tempi di assegnazione del finanziamento accordato dalla Film Commission alle case di produzione”.
Il ministro del Turismo Daniela Santanchè vuole puntare sull’allungamento della stagione turistica, cosa sta facendo la Sicilia per andare in questa direzione?
“Incontrerò il ministro sabato a Parma e parleremo anche di questo: ogni idea ce la trasferisce ed è attenta alle diverse peculiarità dei territori. Se si vuole allungare una stagione turistica si deve coinvolgere tutto il sistema: albergatori, ristoratori, privati che organizzano eventi. Si deve riempire il calendario in quel periodo di eventi di richiamo internazionale: ne è stato un esempio il concerto di Andrea Bocelli a Taormina. Questo aiuta ad allungare la stagione. Ho fatto una riunione con il collega assessore ai Beni culturali Paolo Scarpinato perché dobbiamo camminare insieme per fare questo percorso, con i siti della cultura, i grandi artisti. Dobbiamo ragionare con gli imprenditori, che vanno accompagnati dalle istituzioni: loro devono guadagnare e noi abbiamo interesse a mettere tutto quello che abbiamo a reddito per avere un ritorno importante in termini di presenze turistiche anche oltre settembre. Tutto accompagnato da una buona comunicazione”.
Esiste un problema di carenza di strutture ricettive?
“Bisogna colmare l’assenza di strutture alberghiere extralusso, perché c’è un segmento che va cercando determinate cose e in Sicilia ne trova poche. Si devono aiutare le imprese a guardare a questo mondo: quando otterrò quella fetta di finanziamenti del Po Fesr 2021/2027 la investirò in questo: farò un bando dedicato. Ci sono tanti nostri piccoli Comuni senza strutture ricettive ma pieni di storia e cultura da conoscere e valorizzare, magari con degli ex conventi abbandonati che potrebbero essere trasformati in alberghi di lusso. Quando penso a impegnare questi fondi non penso a nuove costruzioni, perché non è possibile, ma si può ristrutturare l’esistente”.
In quale altro modo si può destagionalizzare il comparto turistico?
“Sto aspettando i Fondi europei. Nel bilancio non c’è molto, però avrò la possibilità di accedere anche a dei finanziamenti dedicati allo sviluppo delle aree interne con azioni in quei territori che hanno meno ricettività. Non sarà molto, ma se si spendono bene si può innescare un circuito virtuoso anche per reperire altre risorse”.