Il 31esimo anniversario dell’adozione della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ricorre nel pieno delle restrizioni legate alla pandemia che – soprattutto in Italia – hanno un forte impatto sulla vita dei bambini. Per questo, in occasione della ricorrenza, Telefono Azzurro organizza un tavolo di confronto digitale con le imprese del mondo del digitale, dell’intrattenimento e delle telecomunicazioni e lancia una campagna multicanale di sensibilizzazione circa l’attenzione che i minori meritano da parte delle istituzioni. L’iniziativa prevede la diffusione di uno spot di forte impatto creato in collaborazione con Havas, e una call to action sui social per cambiare la narrazione dell’infanzia in Italia attraverso l’utilizzo dell’hashtag #Primaibambini.
è indubbio che le limitazioni legate alle restrizioni sanitarie abbiano una ricaduta negativa sullo sviluppo psico-fisico dei minori. Secondo una ricerca realizzata da Doxa per Telefono Azzurro, in Italia il 31% dei genitori ha paura che a causa del peggioramento della pandemia i figli non si sentano liberi di vivere serenamente, il 27% che possano contrarre il coronavirus (percentuale che cresce nei genitori di figli tra gli 0 e i 5 anni) e il 24% che possano presentare conseguenze sul piano psicologico. Lo sguardo verso il futuro diventa più critico quanto più i figli sono grandi: il 24% dei genitori con figli adolescenti è infatti spaventato all’idea che questi possano perdere la fiducia verso le possibilità future e il 21% che possano risentire delle difficoltà economiche. Un recentissimo studio cinese (Duan et al., 2020) ha inoltre indagato i livelli di ansia e depressione su più di 3000 bambini e adolescenti (età 7-18), riscontrando un aumento di giovani clinicamente depressi rispetto al periodo precedente la comparsa del virus (22.28% durante la pandemia, rispetto alla stima generale di 13.2%). Anche i livelli d’ansia sono risultati maggiori rispetto a quelli di solito registrati.