Con una dura nota, il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli ha richiamato la Regione Siciliana in merito all’emergenza siccità, ormai un vero e proprio fattore in Sicilia. “Non sono più tollerabili ritardi dalla Regione nella gestione dell’emergenza” – ha spiegato il sindaco di Bagheria.
“In Sicilia siamo in piena emergenza siccità e noi sindaci non riceviamo alcuna indicazione dalla regione su come muoverci”- lo afferma Filippo Maria Tripoli, primo cittadino di Bagheria, che lancia un monito forte e condanna l’inefficienza della politica regionale.
“Sono mesi che attendiamo di sapere quali sono sono gli interventi che la regione ha messo concretamente in campo per contrastare questa crisi, che rischia di avere risvolti drammatici”- continua Tripoli.
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“Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza e la nomina del Commissario straordinario da parte della regione siciliana non sono stati ancora avviati i lavori per la riattivazione dei pozzi comunali e l’installazione dei dissalatori. Si tratta di un ritardo che non è più tollerabile, di questo passo il rischio è di non arrivare preparati alla prossima estate ed è un‘eventualità che nell’interesse della Sicilia e dei siciliani non possiamo permetterci”- conclude il sindaco di Bagheria.
“La grave siccità della Sicilia sconta un ritardo nella programmazione e della manutenzione delle infrastrutture sicuramente pluridecennale, l’autorità di bacino idrogeologico è stata istituita dopo un trentennio, solo nel 2018. Il CdM il 6 maggio scorso ha deliberato per 12 mesi lo stato di emergenza di rilievo nazionale per il grave deficit idrico, stanziando 20 milioni per i primi interventi. Il 19 maggio il presidente della Regione siciliana Renato Schifani è stato nominato commissario delegato per gli interventi urgenti, gli è stata demandata la predisposizione sulla base dei fabbisogni e del limite delle risorse per gli interventi da adottare”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci al question time della Camera.
“Il 30 maggio gli uffici della Protezione civile hanno approvato il piano degli interventi urgenti: 52 strutturali, nuovi pozzi, nuove sorgenti, nuove condotte e reti di acquedotti per 19 milioni e 124 mila euro, – ha proseguito – Oltre 86 interventi per l’acquisizione di autobotti per 760 mila euro, e altri lavori straordinari”. Musumeci ha sottolineato che “il 30 settembre, in due riunioni, è stata esaminata la bozza di un piano per ulteriori misure che la Regione ha chiesto di finanziare con risorse dello Stato; al momento il piano non risulta restituito dal commissario delegato Schifani. Da parte del dirigente regionale di Protezione civile è pervenuto un riepilogo delle diverse azioni e ha segnalato alcune misure prioritarie per le quali si ravviserebbe di agire“.