“Catania 2030: Green Expo del Mediterraneo” si conferma il salone delle interconnessioni capace di mettere in rete aziende, professionisti e istituzioni. A conferma del valore e dell’importanza delle aziende presenti in fiera la visita di oggi dell’Ambasciatrice Straordinaria della Repubblica Socialista del Vietnam Nguyen Yhi Bich Hue.
“Sono molto contenta di essere qui oggi”, ha dichiarato l’ambasciatrice vietnamita. “Sono rimasta molto impressionata dall’innovazione e dalla creatività delle aziende presenti. Oggi quello dell’ambiente e dell’automazione è un tema molto importante, soprattutto per paesi emergenti come il Vietnam che necessita di questi percorsi”.
“Sono qui per incontrare le aziende leader dell’innovazione per promuovere rapporti commerciali tra il mio paese, il Vietnam e le aziende italiane”, ha concluso.
Ad accompagnare l’ambasciatrice il consigliere commerciale Nguy.n Ð.c Tha’nh che sottolinea: “Il Vietnam, tra tutti i paesi asiatici è il più grande partner commerciale dell’Italia. La nostra crescita economica è passata dal 3% del 2020 al 6% del 2021. Siamo il paese con la più grande crescita economica del mondo. Siamo lieti dell’incontro con le istituzioni e dell’apertura di questo focus sul cooperazione economica tra Vietnam e Italia all’interno di focus Sicilia”. Continuano anche i convegni specialistici all’interno di CATANIA 2030.
In mattinata, il convegno organizzato dai comitati Scientifico e Tecnico dei portatori d’interesse insieme con Confindustria Siracusa e Confindustria Catania, Università di Catania e AIAT con al centro il tema della rigenerazione delle grandi aree industriali: i fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potranno costituire la leva per importanti investimenti che porteranno benefici economici già nel breve periodo.
“La prospettiva cambia enormemente nei prossimi anni”, commenta a margine Corrado Clini ex Ministro dell’Ambiente. “La nuova normativa prevede lo stanziamento dei fondi a stato di avanzamento dei progetti. I fondi passati sono stati erogati ma non sono stati spesso spesi, tanto che, come Italia, dobbiamo restituire teoricamente alla Commissione Europea circa 53 miliardi. Adesso le amministrazioni non potranno più ricevere i fondi senza dimostrare che i progetti sono già in fase di attuazione”.
E proprio sui fondi 2021-2027 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si è parlato anche all’interno del convegno “Ambiente, energia e territorio: amministrazioni più forti per politiche più efficaci il PON Governance tra interventi in corso e prospettive future di supporto alla pa”. A moderare Riccardo Monaco dell’Autorità di Gestione del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020.
A relazionare Pierluigi Altomare del ministero per la Transizione Ecologica per il Progetto Mettiamoci in RIGA, Alessandro Coppola dell’ENEA per il Progetto Energia e Sostenibilità per la PA, Giovanni Finocchiaro dell’ISPRA per il Progetto Statistiche Ambientali, Anna Maria Maggiore del Ministero per la Transizione Ecologica per il Progetto CReIAMO PA, Daniele Moretti dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale per il Progetto ReSTART, Simona Scalbi di ENEA per il Progetto Arcadia e Mario Dogliani Presidente SDG4MED.