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Enna risponde all’appello contro la guerra in Ucraina

ENNA – Anche il sindaco Maurizio Dipietro ha preso parte sabato scorso alla grande manifestazione che ha avuto luogo ad Assisi per chiedere lo stop delle ostilità armate in Ucraina. L’incontro nazionale, intitolato “Con Papa Francesco, contro la guerra per costruire la pace”, è stato organizzato dal Comitato promotore della Marcia PerugiAssisi.

“Il drammatico appello che Papa Francesco ha lanciato per fermare l’escalation della follia in Ucraina – hanno sottolineato gli organizzatori – non deve cadere nel vuoto. Cosa possiamo fare? Come possiamo fronteggiare le enormi sfide che incombono? Come possiamo ricostruire un serio impegno di cittadini e istituzioni per la pace? Dopo otto anni e otto mesi di guerra in Ucraina e nessuna seria iniziativa di pace, mentre il popolo ucraino continua a morire e a subire indicibili sofferenze, mentre la crisi economica e sociale si sta facendo sempre più drammatica, mentre la radicalizzazione dello scontro globale sta compromettendo la possibilità di fronteggiare tutte le grandi sfide poste dalle catastrofi climatiche, dalle pandemie, dalle migrazioni e dal continuo aumento delle disuguaglianze, appare sempre più necessario dare nuovo slancio all’impegno per costruire una coscienza, una cultura e una politica della pace”.

L’obiettivo della manifestazione è stato quello di porre l’accento sulla via della pace “che Papa Francesco sta indicando ai credenti e non credenti di tutto il mondo, con magistrale fermezza e coerenza. La dimostrazione che un’alternativa esiste, che c’è un’altra strada e che la dobbiamo percorrere assieme”.

Un appello, quest’ultimo, colto anche dal sindaco Maurizio Dipietro, che si è recato in Umbria per manifestare la volontà della popolazione ennese di dire basta alla guerra. “Quello di Assisi – ha detto il primo cittadino – è stato un incontro utile ad avviare una riflessione, partendo dalle parole del Santo Padre, per spingere i governi sulla via della pace, facendo crescere dal basso un grande movimento di cittadini e istituzioni contro la guerra”.

“Per costruire la pace – ha concluso Dipietro – occorre scommettersi in prima persona, prendendoci cura degli altri, di chi è in difficoltà, dei più fragili, dell’intera famiglia umana e del pianeta. Continuiamo, dunque, a lavorare per la pace, sostenendo il diritto all’autodeterminazione dei popoli contro ogni logica di aggressione extraterritoriale”.