Enna

Enna, un Caffè Alzheimer nel Centro diurno per anziani

ENNA – Uno spazio sicuro per i soggetti più fragili, un luogo in cui stabilire nuovi legami e, attraverso attività mirate e momenti d’interazione, cercare anche di riconquistare la propria memoria. Questo è il Caffè Alzheimer, un luogo dedicato da istituire all’interno del Centro diurno per anziani che il Comune realizzerà nei locali dell’ex Macello.

La proposta è arrivata da parte del Partito democratico ennese, che con il suo nuovo segretario comunale, Francesco Rampello, ha diffuso il testo della mozione che la consigliera Stefania Marino porterà in Consiglio comunale nella giornata di domani. “La proposta inserita nella mozione – ha spiegato Rampello – riguarda la creazione di uno spazio fisico da inserire all’interno della nuova struttura. I dati sono allarmanti: nel 2020, in provincia di Enna sono stati diagnosticati circa duemila pazienti affetti da Alzheimer”.

“L’obiettivo – ha concluso il segretario comunale del Pd – è dunque quello di creare un luogo in cui i soggetti affetti da disturbi della memoria o demenza possano ricevere le giuste attenzioni da personale specializzato e qualificato”.

Nello specifico, la proposta avanzata dai rappresentanti del Partito democratico prevede momenti di stimolazione della memoria, attività ricreative, attività ludiche ed espressive e il supporto, con momenti di confronto e di informazione e formazione, per le persone che assistono i malati.

L’Alzheimer è quella che ormai viene definita come la più comune forma di demenza. Insorge più frequentemente dopo i 65 anni di età e colpisce più spesso le donne, provocando un progressivo decadimento delle funzioni cognitive, a cominciare dalla memoria. Le sue cause sono ancora ignote, anche se sono stati identificati numerosi fattori che aumentano il rischio di sviluppare la patologia: l’età avanzata, la storia familiare, traumi cranici, stili di vita e condizioni che comportano problemi ai vasi sanguigni.

A oggi non esiste una cura per l’Alzheimer: i trattamenti disponibili consentono soltanto di alleviare i sintomi e, in alcuni casi, di rallentare la progressione della patologia. Ecco perché la proposta del Pd ennese potrebbe aiutare tante persone che ormai quotidianamente sono costrette a fare i conti con questa malattia.