ENNA – L’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri provinciale riunisce esperti e istituzioni per fare il punto in Sicilia sui pazienti e i sintomi persistenti del post Covid. Se le incertezze restano tante su molti aspetti del Covid-19, altrettanto carenti sono le informazioni disponibili sul cosiddetto long Covid, una sindrome caratterizzata da segni e sintomi causati dalla Sars-Cov2 che continuano o si sviluppano dopo quattro settimane dall’infezione acuta, come l’ha definita l’Istituto superiore di sanità (Iss).
Non esiste ancora, infatti, un elenco completo e codificato dei sintomi associati: l’Oms ne ha contati oltre duecento. La variabilità dei dati finora rilevati sulla persistenza e le dimensioni del fenomeno è dovuta alla mancanza di informazioni coesi che non hanno consentito pratiche comuni a livello nazionale per la definizione del trattamento. Esistono linee guida generali rappresentate da un documento dell’Iss, ma nei fatti molte Regioni stanno producendo dei piani propri. Alla luce di tali incertezze, l’Ordine dei medici di Enna, guidato da Renato Mancuso, ha organizzato il congresso “Il paziente e la sintomatologia persistente”. L’appuntamento è per oggi all’Hotel Federico II, a partire dalle 8,45.
Molti esperti del panorama scientifico e istituzionale si confronteranno per “accendere i riflettori sull’impatto e le conseguenze a lungo termine del post Covid in Sicilia, analizzando anche i percorsi attivabili dal punto di vista diagnostico, terapeutico e riabilitativo in modo da correggere, fino alla regressione, una serie di sintomi non ancora classificati”, come ha spiegato il presidente dell’Omceo Mancuso.
L’obiettivo, come aggiunto dal presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, è anche “sorvegliare la popolazione pediatrica. Nell’ultima ondata il virus ha infettato molti bambini e adolescenti provocando numerose ospedalizzazioni. Poco o nulla si sa sul ricorso delle famiglie ai servizi sanitari, che rappresentano il primo indicatore per una stima sul numero, l’entità, la durata e l’impatto dei sintomi”.
Al centro delle quattro sessioni del convegno, introdotto dai saluti istituzionali e da un approfondimento sul ruolo della comunicazione sanitaria, il ruolo della medicina generale, la sintomatologia respiratoria persistente, le patologie infettive opportuniste, le manifestazioni neurologiche, la riabilitazione cardio-respiratoria e i rischi in età pediatrica.
Ad arricchire i lavori, oltre agli interventi di autorevoli esperti, la lettura magistrale di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e una tavola rotonda (prevista alle 16) sul tema “Long Covid: nuova patologia o patologia da definire”. Al tavolo del dibattito Toti Amato (presidente Omceo e consigliere Fnomceo), Filippo Anelli (presidente della Federazione nazionale Fnomceo), Giuseppe Arcidiacono (cardiologo all’ospedale Garibaldi di Catania), Bruno Cacopardo (infettivologo al Garibaldi Nesima di Catania), Emanuele Cassarà (direttore sanitario dell’Asp di Enna), Fabrizio De Nicola (direttore generale dell’Arnas Garibaldi di Catania), Salvatore Leonardi (docente dell’università di Catania), Roberto Mattina (microbiologo, docente della Statale di Milano), Fabrizio Pregliasco (virologo, docente della Statale di Milano), Ligia Dominguez Rodriguez (docente dell’Università Kore di Enna).
L’evento è patrocinato da Federazione nazionale Fnomceo, assessorato regionale alla Salute, Azienda sanitaria provinciale e la Libera Università Kore di Enna.