ENNA – Mentre il momento più complicato legato all’emergenza Coronavirus sembra ormai alle spalle, già si pensa alla riorganizzazione prevista per l’assistenza a domicilio dei pazienti, per evitare di occupare posti letto ospedalieri, liberando così risorse professionali e organizzative che possono tornare a dedicarsi alle patologie che non hanno mai smesso di colpire la popolazione.
In questo quadro, diventa fondamentale il ruolo delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), che hanno già cominciato a garantire nelle due macro aree della provincia di Enna la gestione domiciliare dei pazienti con diagnosi confermata di Covid-19; la gestione domiciliare di pazienti in isolamento con possibile infezione da Coronavirus, perché contatti stretti con persone accertate come infette o provenienti da zone a rischio; la valutazione di pazienti che si rivolgono ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, con sintomi sospetti di infezione Covid-19.
Le due equipe attualmente attive – adeguatamente fornite di dispositivi di protezione individuale – sono coordinate da Giuseppe Stella, già direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp ennese, e sono complessivamente composte da otto medici e sei infermieri.
“La loro attività professionale – hanno sottolineato dall’Asp – su richiesta dei medici di base, si svolge dalle otto alle venti di tutti i giorni della settimana, partendo da due postazioni: una a servizio della Zona nord, allocata presso il Poliambulatorio di Nissoria e a servizio dei comuni dei Distretti di Agira e Nicosia; una della zona Sud, allocata ad Enna nei locali della Medicina sportiva in via Messina, a servizio dei comuni dei Distretti di Enna e Piazza Armerina”.
“Data la centralità strategica nella organizzazione aziendale di tali organismi – hanno concluso i vertici sanitari – essi saranno ulteriormente rafforzati sia con risorse professionali non più impegnate in ospedale che con quelle che l’Uoc Medicina di base, diretta da Maria La Malfa, tenterà di acquisire tramite ulteriori bandi cui potranno partecipare medici titolari o supplenti di continuità assistenziale, che frequentano il corso di formazione specifica di medicina generale o, invia residuale, laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti all’Ordine di competenza”.