ERICE (TP) – Torna a far discutere il fenomeno dell’inquinamento alla “Baia dei mulini”, tratto di costa al confine tra i territori di Trapani ed Erice. In questi giorni sono stati documentati ancora una volta degli sversamenti di reflui a mare ed in particolare provenienti dal cosiddetto “Pennello 35” in zona Baia dei Mulini.
Si tratta di un’infrastruttura realizzata negli anni ’80 per l’allontanamento delle acque piovane, e che costituisce anche sovrappieno del sistema fognario del comune di Erice, attivandosi in emergenza quando si verificano ostruzioni della rete fognaria cittadina. Il Comune ericino c’è da dire che spesso è intervenuto sostituendo parti del collettore fognario del lungomare Dante Alighieri, nel tratto che va dalla rotonda di San Cusumano a via Lido di Venere, soggetta ad occlusioni ed anche a schiacciamento a causa della conformazione geologica del luogo. Nel 2020 è stata completamente ristrutturata la stazione di sollevamento del ‘Campo Bianco’, migliorando dunque l’efficienza del sistema fognario a ridosso del litorale.
Il problema sembrerebbe essere l’utilizzo illecito di questo stesso pennello: ad essere stato ravvisato uno scarico industriale abusivo, scoperto lo scorso anno in collaborazione con l’Arpa e denunciato immediatamente alla competente autorità giudiziaria. “Al fine di limitare anche in emergenza, – affermano la sindaca ericina Daniela Toscano e il responsabile del V Settore del Comune Orazio Amenta – nel luglio dello scorso anno è stata installata una pompa in prossimità della ‘Baia dei Mulini’ per rilanciare l’eventuale refluo diretto verso il pennello 35 nella vicina fognatura. Tutto ciò ha nell’immediato consentito di far rientrare il tratto di mare immediatamente a ridosso del pennello nei limiti di balneabilità consentita, come testimoniato dalle analisi svolte dalla Asp”.
Ora però il problema si è riproposto ed è venuto nuovamente fuori in seguito ad alcune operazioni di manutenzione delle stazioni di sollevamento. Sono stati purtroppo ritrovati rifiuti di ogni genere, non compatibili col refluo fognario, che hanno causato delle gravi ostruzioni. Qui la situazione si complica, come ammettono la stessa prima cittadine e l’ingegnere del Comune: “Le operazioni di ispezione sono difficili e dispendiose, – precisano – inoltre è complicato risalire a dove sia localizzata l’eventuale ostruzione nelle condotte, dunque si agisce con videoispezioni e rilevamenti sul campo”.
Stando ai primi accertamenti tecnici, comunque questa operazione non potrà essere risolutoria: servirebbe infatti una manutenzione straordinaria del ‘pennello 35’ e il rifacimento del collettore del Lungomare Dante Alighieri, per una spesa stimata in circa 2 milioni di euro. Opera pubblica che è stata programmata nel piano triennale delle opere pubbliche. “A ciò si aggiunge –precisano la Toscano e Amenta – che il canone fognario, che dovrebbe in parte cofinanziare tali opere, è da sempre riscosso da Eas che negli ultimi 5 anni non ha provveduto a riversarlo nelle casse di questo Comune, con conseguente grave danno economico, costretto a finanziare gli interventi fognari con fondi propri e non derivanti da tariffa. Nonostante ciò sono cominciati i nuovi lavori di sostituzione di circa 50 metri del collettore di via Lido di Venere per eliminare parti di condotta che risultano ostruiti e che miglioreranno l’efficienza del sistema fognario sul litorale”.
Nel contempo si è tenuta anche una conferenza di servizi tra i Comuni di Trapani e di Erice concordando un’ulteriore opera di spurgo e pulizia del ‘Canale 35’, nonché di videoispezione per l’individuazione di ulteriori eventuali allacci fognari abusivi. Infine, il sistema di pompaggio, per le situazioni di emergenza, verrà reinstallato con l’arrivo della primavera, con la speranza di confermare i buoni risultati di balneabilità di fine estate scorsa.