Trapani

Erice, la nuova Card per rilanciare il turismo

ERICE (TP) – “Un prodotto culturale, turistico, di trasporto e commerciale, unico nel suo genere”.
Si chiama “Erice Card” e nelle sei pagine del protocollo d’intesa – sottoscritto da Comune, Fondazione “EriceArte”, Fondazione “Ettore Majorana” e FuniErice – dichiara apertamente il suo obiettivo: dare forza e sostegno all’economia del centro storico, della vetta, che sta pagando un prezzo altissimo per l’emergenza sanitaria. Una “carta” che costa 6 euro, che è già valida e che ha come scadenza il prossimo 31 dicembre. La sua offerta è culturale e turistica perché dà la possibilità di visitare il Castello di Venere, il Polo Museale “Antonio Cordici”, gestiti da “EriceArte” e gli Istituti Wigner e Blackett del “Majorana”. Le due Fondazioni incasseranno, rispettivamente, 4 e 2 euro per ogni Card venduta. E’ un’offerta di trasporto perché per 60 giorni, fino al 30 settembre, la funivia, con biglietto di andata e ritorno, sarà più conveniente: 5 euro per il primo passaggio e 2 euro per i successivi è la soluzione per i residenti in provincia di Trapani. Per gli italiani non residenti nel territorio trapanese, 8 euro al primo passaggio e 4 per quelli a seguire.

L’opzione stranieri è di 9 euro al primo passaggio e di 4 per tutti gli altri. La funivia ha ripreso la sua attività da poco tempo ed ha una programmazione definita per 2 mesi, ma potrebbe andare oltre se ci saranno le condizioni finanziarie e di sicurezza per continuare. L’aspetto commerciale della “carta” è invece legato all’accordo raggiunto dal Comune con gli operatori commerciali del centro storico. Quelli che hanno aderito, 45 in prima battuta, e con la presenza anche dell’associazione culturale “Il Bajuolo” che, a sua volta, ne rappresenta 70, applicheranno il 10% di sconto su ciò che vendono a chi si presenterà nelle loro attività esibendo la Card. E con l’impegno di “favorire – si legge nel protocollo d’intesa – uno standard qualitativo di prodotti tipici del territorio, valorizzando particolarmente le produzioni locali e garantendo il recupero di prodotti e tecniche di lavorazione che rischiano di scomparire e non essere più recuperate, con l’obiettivo di creare un marchio di eccellenza ericino di prodotti che, oltre ad appartenere alla tradizione storica locale, sono realizzati con materie prime locali e costituiscono una potenzialità per lo sviluppo locale”.

Le strutture commerciali hanno aderito rispondendo ad un avviso pubblico del Comune ma è prevista la partecipazione anche in corso d’opera, basta riempire e firmare un modulo. La “Erice Card” è nominativa, chi l’acquista ha dunque l’obbligo di compilarla per renderla valida, “per consentire il controllo dell’identità del possessore e la conseguente emissione del biglietto di trasporto al prezzo agevolato”. Il protocollo d’intesa parla chiaro.