CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP) – Nuovo passo avanti verso il risanamento delle spiagge di Castellammare del Golfo. In questi giorni il Comune ha completato le procedure di verifica nei confronti della ditta che dovrà effettuare determinati studi legati al completamento del progetto definitivo già finanziato con circa 1,5 milioni di euro. In particolare sarà la ditta Geco srl della provincia di Torino ad occuparsi dei rilievi batimetrici e topografici, elaborazione di uno studio sulle biocenosi costiere e di uno studio meteo marino per un importo di circa 33 mila euro.
Lavoro propedeutico a quello che dovrà essere il progetto complessivo del “ripascimento” della spiaggia Playa di Castellammare del Golfo, il cui litorale è stato “eroso” nel tempo e dunque notevolmente accorciato in termini di ampiezza. Nei mesi scorsi il Comune aveva sottoscritto una convenzione con la Regione per stabilire il cronoprogramma degli interventi. Nel chilometrico arenile la sabbia, che nel tempo è andata persa a causa dell’erosione, sarà rimpiazzata. In sostanza verrà immessa nuova rena per garantire uno spazio adeguato della battigia per la sua fruizione. L’idea quindi è quella di capire prima quanto incide il fenomeno e poi eventualmente intervenire con un progetto mirato per il “ripascimento” del litorale, cioè con l’inserimento di sabbia per la ricostituzione dell’arenile.
Questa operazione si è resa necessaria in quanto alla spiaggia Playa c’è stato un arretramento del litorale per effetto di un fenomeno dell’erosione delle coste. All’epoca a caldeggiare questo intervento fu il consiglio comunale che approvò un apposito atto d’indirizzo in fase di approvazione di bilancio, affidando lo studio del fenomeno dell’erosione dei litorali della costa all’interno del territorio castellammarese ad un professionista, l’ingegnere Rocco Ricevuto, che trasmise la relativa relazione sulla morfologia costiera. Nel ‘Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto idrogeologico’ della Regione emerge che tutta la spiaggia che va da Castellammare del Golfo a Trappeto è considerata critica, soggetta a forte erosione ed arretramento.
Anche la vicina spiaggia di San Vito Lo Capo presenta problemi di assottigliamento con affioramento di scogli sommersi. Le zone di Cala Mazzo di Sciacca, Torre Scopello e Cala Bianca, che ricadono tutte in territorio castellammarese caratterizzate da scogliere, sono invece soggette a movimenti franosi con distacco di massi dalle pareti a strapiombo, per l’elevata fratturazione dei termini litologici presenti e per l’azione delle acque di ruscellamento. L’effetto che si verifica a Castellammare è quello che vede il mare asportare minore quantità di materiale e allora si verifica l’erosione della costa. Le cause possono essere diverse e tutte collegate fra loro: c’è una diminuzione del trasporto da parte dei fiumi, la presenza di opere costruite a mare e l’urbanizzazione della costa.
Tutte fenomeni esistenti Castellammare e quindi che hanno inciso contemporaneamente più o meno massicciamente. Secondo gli esperti l’edificazione e il prolungamento dei moli portuali, di opere di difesa come le scogliere frangiflutto e i pennelli, hanno determinato l’arresto della deposizione della sabbia in alcuni tratti del litorale. A concorrere anche la sostituzione della vegetazione spontanea e dei cordoni dunali con strutture balneari e palazzi, costruiti spesso a ridosso della battigia, che ha provocato l’alterazione dell’equilibrio della costa.