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Spoglio infinito a 7 giorni dalle elezioni: “Errori nei verbali”. Regione ferma un altro mese

A una settimana dal voto per le elezioni regionali sono ancora 48 le sezioni da scrutinare in Sicilia. Uno spoglio infinito che, in assenza dei dati ufficiali e del responso sugli eletti, blocca l’insediamento dei nuovi deputati Ars. Ma anche la partenza del governo Schifani. E’ probabile, infatti, che ci vorrà ancora un mese prima che la macchina regionale entri a pieno regime.

Elezioni regionali in Sicilia, ecco cosa blocca lo spoglio in 48 sezioni

Sono 48 le sezioni dove lo spoglio per le elezioni regionali non è stato completato. Di queste 43 sono in provincia di Siracusa (42 in città e una a Lentini). Le restanti sono ad Agrigento (due), a Villalba (2) nel Nisseno, a Misiliscemi (1) in provincia di Trapani.

Cosa è successo lo spiega in un’intervista a La Repubblica il prefetto Giuseppa Scaduto: “Il blocco – dice – è dipeso da imprecisioni nella compilazione dei verbali, non c’è alcuna indagine della magistratura in atto. Lo snodo principale sono i presidenti di seggio: completato lo scrutinio si provvede a sigillare i plichi. La riapertura avviene soltanto in caso di ricorso. Ecco perché diventa fondamentale che la compilazione dei moduli sia impeccabile. Purtroppo molti presidenti di seggio non hanno compilato bene i verbali, per cui non li abbiamo potuti, mi si passi il termine, validare, sebbene la nostra non sia una vera e propria validazione, ma rende l’idea”.

Spoglio a rilento, Regione ferma ancora per un mese

La nuova Assemblea regionale dunque non può ancora insediarsi. Un iter che tiene fermo tutta la macchina regionale. Se fino al 2017 il presidente una volta proclamato poteva nominare gli assessori i quali erano da subito operativi, oggi è un’altra storia. Prima che siano in carica è necessario il giuramento all’Ars, ovvero dopo che l’Assemblea sia pienamente in funzione e abbia un presidente eletto.

Che succede fino a quel momento? La macchina regionale andrà avanti per l’ordinaria amministrazione. Ma va tenuto conto che il governatore uscente e i suoi assessori concluderanno il loro mandato con la proclamazione di Schifani, che avverrà nei prossimi giorni.

La Regione andrà ancora avanti per l’ordinaria amministrazione, come accade già dal 4 agosto, quando Nello Musumeci si è dimesso. Ma è probabile che prima di novembre tutti i motori della macchina amministrativa non siano ancora accesi.