Fatti

“Noi Commercialisti i più coinvolti dalla pandemia dopo i medici”

PALERMO – Il QdS prosegue il viaggio sul territorio regionale tra le professioni per comprendere gli effetti della pandemia per ciascuna categoria e ciascuna provincia. Abbiamo incontrato Fabrizio Escheri, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Palermo e Termini Imerese.

Quali sono stati i maggiori risvolti economici negativi innescati dalla pandemia?
“I commercialisti sono stati, nel campo delle professioni intellettuali, tra i più coinvolti dalla pandemia, subito dopo i medici. Le norme, emanate per far fronte all’emergenza sostenere cittadini ed imprese, hanno reso necessario un notevole impegno da parte dei commercialisti che, non a caso, sono stati considerati “professionisti indispensabili”, ottenendo l’autorizzazione a circolare anche durante il lockdown totale. Al contempo, ci siamo scontrati con gli effetti dello smartworking, che ha reso difficoltosa l’interlocuzione con le P.A.. Il tutto a fronte di una grossa difficoltà ad ottenere il pagamento dei compensi a causa della crisi indotta dalla pandemia”.

Il fenomeno delle cancellazioni dagli ordini professionali ha condizionato i commercialisti, in generale, e, nello specifico, quelli palermitani e in che misura?
“Il calo delle iscrizioni, soprattutto da parte dei giovani colleghi, combinato con i pensionamenti e le cancellazioni, ha prodotto una riduzione degli iscritti. Si tratta di un fenomeno, diffuso su tutto il territorio nazionale, dovuto prevalentemente all’assenza di riserve professionali e/o esclusive, che ha portato alla fuoriuscita dall’Ordine di coloro che ritengono di poter svolgere la propria attività anche nell’ambito del sistema non ordinistico. Al contempo, il proliferare di elenchi e registri esterni all’Ordine, nati per regimentare alcuni ambiti professionali dei commercialisti (penso al Registro Revisori Legali, Revisori Enti locali, Amministratori Giudiziari, OIV, etc. etc.) ha spinto chi si occupa di tali attività a ritenere l’iscrizione all’Ordine non necessaria”.

Quali azioni l’ordine di Palermo ha pianificato per sostenere i propri iscritti in questa fase complessa?
“Abbiamo già da tempo azzerato la quota ai giovani colleghi, riducendola anche per gli under 35. Abbiamo allungato i tempi di pagamento per tutti e realizzato una moltitudine di eventi in webinar per garantire la formazione anche durante la pandemia. Infine, con impegno e dedizione dei dipendenti, abbiamo costantemente offerto supporto a tutte le esigenze dei colleghi”.