C’è incredulità e sgomento a Belpasso, in provincia di Catania, per la tragica morte di Antonino Vaccalluzzo, uno dei proprietari della storica azienda di fuochi d’artificio, avvenuta nelle prime ore di martedì 13 settembre a causa di un’esplosione avvenuta all’esterno della fabbrica.
Ancora da comprendere le cause della deflagrazione che non ha lasciato scampo al 62enne, particolarmente noto nell’hinterland etneo per la sua attività.
Lo scoppio sarebbe avvenuto, come detto, all’esterno del capannone e non avrebbe coinvolto altri soggetti. Nessun incendio si sarebbe propagato in seguito. Sul posto si sono presentati i vigili del fuoco e i carabinieri per accertare le dinamiche di quanto accaduto.
La notizia della morte di Antonino Vaccalluzzo si è diffusa rapidamente sui social attraverso i commenti di conoscenti e amici. Tra i primi a esprimere cordoglio per la scomparsa del titolare il Portale Staff Pirotecnico, comunità amanti dei fuochi d’artificio.
“Ci ha lasciato stamattina il mastro della pirotecnica Antonino Vaccalluzzo. Ci uniamo al dolore che ha colpito la famiglia”, si legge sulla pagina Facebook.
Particolarmente sentito il dolore del sindaco di Belpasso, Daniele Motta. “Triste risveglio stamattina per Belpasso, l’amara notizia sta gettando un velo di sconforto in tutta la città“, ha commentato il primo cittadino.
“A fronte delle grandissime soddisfazioni lavorative, frutto di talento, professionalità e creatività generalmente riconosciuti, la famiglia Vaccalluzzo, diversi anni fa, era stata già funestata da un altro triste lutto, quello del giovane Gianluca, deceduto mentre era impegnato nello svolgimento del proprio lavoro”, aggiunge Motta.
“Alla luce di tutto questo, dunque, lo stupore che di solito i fuochi dei Vaccalluzzo suscitano nell’animo di tutti, quest’oggi ha un volto totalmente opposto, un profondo sbigottimento”.
“A nome mio e di tutta l’amministrazione comunale di Belpasso, porgo sentite condoglianze alla famiglia Vaccalluzzo e a tutti i parenti e gli amici più vicini”, conclude Daniele Motta.
“L’incidente di stamattina alla Vaccalluzzo, in cui è deceduto uno dei proprietari della storica azienda etnea produttrice di fuochi pirotecnici, merita la massima attenzione. Perché ogni vittima del lavoro merita la massima attenzione“, afferma la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli.
“Siamo purtroppo molto lontani, a Catania come altrove, dall’obiettivo #Zeromortisullavoro che la Uil con il suo leader nazionale Pierpaolo Bombardieri ha fissato come campagna della vita e priorità di ogni agenda sindacale, sociale e soprattutto politica”, aggiunge ulteriormente Enza Meli.
“La morte del maestro pirotecnico Nino Vaccalluzzo ci rattrista molto e ripropone ancora una volta i problemi di sicurezza sul lavoro con i quali fanno i conti tutti gli addetti che operano nel circoscritto ma importante settore pirotecnico, spesso in aziende a gestione familiare”,- commentano dalla Cgil etnea.
“La lista dei morti sul lavoro a Catania purtroppo si allunga: sino ad oggi, da inizio 2022, sono stati 13. I carabinieri faranno luce sulle cause del decesso del proprietario dell’azienda straziato da uno scoppio che solo per caso non ha coinvolto lo stabilimento, anche se al momento pare che Vaccalluzzo (che aveva già perso un fratello per lo stesso motivo 20 anni fa), stesse praticando un lavoro di routine”.
“Sappiamo però che questo lavoro rientra tra quelli più rischiosi nel quale si sono verificati incidenti con infortuni quasi sempre mortali, talvolta plurimi – continuano i rappresentanti della Camera del Lavoro. Ci chiediamo dunque se siano state osservate le speciali accortezze che riguardano il settore in termini di valutazione reale dei rischi. Sarà importante verificarlo visto che l’azienda, che conta altri dipendenti, continuerà ad operare.
“Si allunga il triste elenco di morti in provincia. Non serve repressione, ma sensibilizzazione sul tema della sicurezza”, affermano dal sindacato.
“Ad un mese dall’ultima tragedia la provincia di Catania continua ad allungare il triste elenco di morto sul lavoro. Il quinto decesso in soli nove mesi dall’inizio dell’anno, a segnare un pesantissimo bilancio di morti bianche nel nostro territorio caratterizzato da tanti perché”.
“Sebbene spetterà a chi di competenza fare luce su quest’ennesima disgrazia, non possiamo che evidenziare ancora una volta la totale indifferenza da parte della politica rispetto ad un tema, come quello sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che deve essere al primo posto in tutti i settori. Non servono azioni repressive spettacolari o montagne di burocrazia, ma occorre un supplemento incisivo di sensibilizzazione ed una maggiore cultura diffusa laddove esiste anche soltanto un posto di lavoro”.
“E’ questo quello che invochiamo davanti ad una nuova storia di lacrime e disperazione. Alla famiglia Vaccalluzzo, che ha sempre portato con orgoglio in alto il nome della città di Catania nel mondo, da leader del settore pirotecnico artigianale, vogliamo esprimere il nostro cordoglio porgendo le più sentite condoglianze.” Lo dichiara il segretario territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci.
Si torna a parlare, quindi, di sicurezza sul posto di lavoro e morti che sarebbero potute essere evitate. Un problema che continua ciclicamente a ripresentarsi nel nostro Paese e, in particolare, in Sicilia.
Nello specifico, i decessi nelle fabbriche di fuochi d’artificio rappresentano una fetta non indifferente degli infortuni mortali avvenuti negli ultimi anni.
Impossibile dimenticare la tragedia di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), verificatasi il 20 novembre 2019 in un deposito. Sarebbe stata una scintilla, probabilmente generata da una saldatrice, a provocare l’esplosione che portò alla scomparsa di 5 persone.
Più indietro nel tempo, il 10 gennaio 2011, l’esplosione avvenuta nella “Pirotecnica Etnea” provocò il decesso di due persone e il ferimento di una terza.
In base ai dati elaborati dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering e diffusi lo scorso luglio, la Sicilia è tra le Regioni italiane con l’incidenza degli infortuni mortali più alta in relazione al numero di occupati.
La prima provincia dell’Isola per numero di casi di morte sul lavoro nel corso dei primi mesi 2022 risulta essere quella di Catania. Il territorio etneo è collocata al 15esimo posto tra i capoluoghi di provincia del Paese con 7 decessi totali
Secondo un recente report dell’Inail che prende in esame 89 eventi esplosivi avvenuti in ambienti di lavoro nel periodo 2022-2018, l’11% di questi è costituito da “eventi collettivi” che risulta essere oltre cinque volte il dato riferito agli eventi mortali considerati.
In tali situazioni si è verificato un alto numero di decessi. Sei di questi, in particolare, sono avvenuti proprio in una fabbrica di fuochi d’artificio.
Tra le tipologie di lavorazioni interessate vengono evidenziate la saldatura e il taglio (21%), la produzione di lavorati e semilavorati con utilizzo di impianti o macchinari (21%), lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti (10%) e la produzione/utilizzo di fuochi d’artificio o cariche esplosive (9%).