A Ravanusa non c’è più nessuno da cercare. Le ultimissime e flebili speranze di trovare dei superstiti si sono infrante poco prima delle ore 18, quando i soccorritori impegnati da sabato sera tra le macerie di via Trilussa hanno ritrovato il corpo privo di vita di Giuseppe Carmina, 33 anni, la nona vittima accertata dell’esplosione che ha cancellato un’intera famiglia. Poco prima i vigili del fuoco avevano individuato ed estratto dalle macerie un altro corpo, quello del padre di Giuseppe, Calogero.
I due, al momento della deflagrazione si trovavano all’interno del garage. Pare che il figlio, che abitava in un’altra abitazione con la moglie Eliana e i due bimbi, si era recato a casa dei genitori per cambiare l’auto: dal furgoncino utilizzato per il lavoro alla vettura usata per uscire il sabato sera. Forse era salito nell’appartamento per un saluto, di sicuro si trovava assieme al padre Calogero nel garage quando quel terribile scoppio ha devastato un intero quartiere di Ravanusa. Il crollo della palazzina li ha travolti, seppellendoli.
L’inchiesta si dovrebbe concentrare sulla manutenzione della rete del gas. Un metanodotto costruito alla metà degli anni ’80. Intanto tutta l’area di 10 mila metri quadrati è stata posta sequestro. Non appena la massa di detriti verrà rimossa, entreranno in azione i periti della Procura. A loro spetterà il compito di trovare una risposta che ci si pone da sabato sera sull’origine della devastante esplosione.
“Rimosse le macerie le indagini tecniche ripartiranno con nuovo vigore per l’ accertamento delle cause del disastro”. Lo ha detto all’Adnkronos il Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio dopo il ritrovamento degli ultimi due dispersi dopo l’esplosione avvenuta sabato a Ravanusa.
“Con il ritrovamento dei corpi degli ultimi due dispersi – ha aggiunto Patronaggio, che coordina l’indagine con la pm Sara Varazi – un doveroso e sentito ringraziamento va ai vigili del fuoco e alla protezione civile per il lavoro indefesso profuso con grande professionalità e con grande cuore”.
Italgas ha ricevuto “3 segnalazioni” di dispersioni di gas a Ravanusa riguardanti “le vie Calabria, San Francesco e Galileo”. Lo afferma il Gruppo sottolineando che “a seguito di verifiche, per due di esse non sono state rilevate alcune perdite”, mentre “per una terza i tecnici hanno provveduto alla sostituzione di un breve tratto di tubazione di piccolo diametro, posto al limite della sede stradale”. “Le segnalazioni – sottolinea Italgas – sono state tutte verificate ampliando il controllo della rete anche a tutte le vie limitrofe”. Dislocato inoltre un “presidio stabile di Pronto Intervento presso l’abitato di Ravanusa”.
Italgas “sta garantendo la massima collaborazione con le Autorità e sta mettendo in campo tutte le tecnologie e risorse disponibili a supporto del territorio colpito dal tragico evento”. Lo afferma lo Società ricordando che in via Trilussa la tubazione in acciaio rivestito, del diametro di 100 mm, protetta catodicamente, è stata posata nel 1988, “all’interno della vita utile, così come da prescrizioni dell’Arera” (l’Autorità di regolazione, ndr), mentre il tratto secondario lungo via Galilei è in polietilene dal diametro esterno di 180 mm posato nel 2014.