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Estate senza Green pass anche in Italia, da giugno via alle restrizioni

Da domani sarà eliminato l’obbligo di tenere le mascherine all’aperto. Sembra questo il primo passo verso il ritorno alla normalità e ad una estate senza Green Pass.

Da Londra a Parigi e New York, si allentano le misure

In generale l’Europa si sta avviando a una fase di convivenza più o meno pacifica con il Covid. L’allentamento delle restrizioni ha avuto inizio a Londra, ancora una volta, la prima a bruciare le tappe eliminando quelle residue il 21 febbraio.

La Francia da parte sua punta alla revoca del Super green pass a fine marzo e la spinta ad un ritorno alla normalità è forte anche oltreoceano, tanto che New York abbandona le mascherine al chiuso.

Il ministro Garavaglia vede una estate senza Green pass

“Non vedo perché a giugno dovremmo ancora avere operativo il certificato verde” – ha detto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in una intervista rilasciata a ‘Il Messaggero’.

“Il Covid è ai titoli di coda, la situazione sta tornando sotto controllo – ha sottolineato il ministro – la curva dei contagi è in rapida discesa e a breve potremo togliere le restrizioni che ostacolano la ripartenza del settore dell’accoglienza”.

L’allentamento delle restrizioni secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa

“Credo che già dal mese di marzo si possa prevedere un allentamento del Green pass, graduale, partendo magari ovviamente dai luoghi all’aperto”, dopodiché si potrebbe “estendere l’allentamento anche ad altre misure. Mi pare che anche la scelta di togliere le mascherine all’aperto vada in questa direzione”, ha detto ad Agorà su Rai 3, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

“Non c’è dubbio”, ha aggiunto, che il Green pass “sarà attenuato, con la solita gradualità con cui il governo ha introdotto una serie e di misure restrittive, ci avvieremo anche verso un loro allentamento”.

Verso l’eliminazione dello stato d’emergenza dopo il 31 marzo

Il governo è dunque al lavoro per capire come gestire il ‘post’ emergenza Covid. Di certo al momento una decisione non è ancora stata presa e lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza ha già detto che “ogni valutazione è prematura”, rimandando la scelta definitiva all’approssimarsi della scadenza, ma l’orientamento prevalente nel governo è quello di non prorogarlo.