Consumo

Etichette alimentari, battaglia ancora aperta

ROMA – È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.304 del 07-12-2020) il Decreto interministeriale n. 19 del 2020 riguardante il sistema denominato “NutrInform Battery”, relativo all’etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari.

Il sistema italiano di etichettatura, la cui creazione è frutto del lavoro dei ministeri delle Politiche agricole, della Salute e dello Sviluppo economico, dei nutrizionisti dell’Istituto Superiore di Sanità e del Consiglio per la Ricerca Economica Alimentare e soprattutto della filiera agroalimentare, è rappresentato dalla raffigurazione grafica di una batteria che ha l’obiettivo di fornire ai consumatori informazioni nutrizionali chiare, semplici, ma allo stesso tempo complete per una corretta composizione della propria alimentazione giornaliera.

Attraverso il simbolo “a batteria”, il consumatore potrà compiere scelte alimentari consapevoli in rapporto al suo fabbisogno giornaliero e alla percentuale di calorie, grassi, zuccheri e sale per singola porzione, rispetto alla quantità di assunzione raccomandata.

Pertanto, semplicemente guardando ogni singola batteria il consumatore potrà immediatamente rendersi conto della esatta percentuale del nutriente che sta introducendo con la porzione di cibo consumata rispetto alla quantità massima raccomandata, e quindi quanto di quel nutriente gli resta da assumere durante il resto della giornata.

Il passaggio in Gazzetta Ufficiale rappresenta un nuovo capitolo nella battaglia silenziosa che da tempo viene combattuta in Commissione Europea, che pone di fronte il cosiddetto sistema di etichettatura alimentare a semaforo “Nutri-score” a quello appunto “NutrInform Battery”.

Il tutto nasce nell’ambito della “Farm to Fork Strategy”, un programma pensato per condurre verso un sistema alimentare più sano e sostenibile. In questo senso, la Commissione Europea lavora per proporre un sistema di etichettatura nutrizionale obbligatorio armonizzato a livello comunitario, che dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2022.

Nutri-score è stata ideata dalla Francia, con il sostegno di Olanda, Germania e Spagna, e utilizza l’immagine di un semaforo, che assegna un colore, e dunque un “via libera” o meno, ad ogni alimento in base al livello di zuccheri, grassi e sale, calcolati su una base di riferimento di 100 grammi di prodotto. NutrInform Battery, invece, è sostenuta dall’Italia, che dalla sua parte è riuscita a convincere Romania, Ungheria, Grecia, Cipro, Repubblica Ceca, Lettonia, e sta lavorando per convincere anche Polonia e Slovacchia.

Secondo il ministro delle Politiche agricole e alimentari Bellanova, sostenere i loghi a semaforo significa penalizzare la dieta mediterranea e più in generale quindi i prodotti Made in Italy. L’adozione del sistema franco-tedesco, dal quale, però, sono esclusi i prodotti Dop, Igp e Stg, secondo stime di Coldiretti e di Federalimentare, potrebbe causare perdite fino al 50% dell’export.

Ed è per questo motivo che il ministro Bellanova lo scorso 15 dicembre ha bloccato il documento, definendolo “lacunoso e insufficiente” di conclusioni del Consiglio Agricoltura Ue che avrebbe accelerato l’adozione di un sistema di etichettatura a colori sul modello del Nutriscore francese. La partita è dunque ancora aperta, e le negoziazioni presumibilmente andranno avanti per tutta la durata del 2021.