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Etna, ancora fontane di lava e cenere per tutta la nottata

Tutto è cominciato poco prima delle due della scorsa notte, con l’incremento dell’attività stromboliana al Cratere di Sud est segnalata dalle telecamere di sorveglianza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo.

Una nuova notte di spettacolo da parte del vulcano, che è stata documentata dalle splendide immagini che vi proponiamo, realizzate da Orazio Valenti, tra l’altro autore del libro “Il mio Omaggio al Mongibello”, con oltre settecento foto dell’Etna.

A partire dalle tre circa, le telecamere dell’Ingv hanno permesso di notare come l’attività stromboliana fosse passata gradualmente a fontana di lava, poi cessata alle 3.48, con una nube eruttiva che ha raggiunto l’altezza di circa otto chilometri e mezzo, come rilevato da dati satellitari.

Sulla base del modello previsionale, la nube eruttiva si disperde in direzione Est.

Per quanto riguarda le colate, è rimasta invariata l’attività effusiva prodotta dalla bocca apertasi sempre sul Cratere di Sud est, ma sul versante sud-orientale, a quota 3.050. La bocca effusiva alimenta due flussi lavici principali, il cui fronte più avanzato si attesta alla quota stimata di circa 2.700 metri.

Infine, alle tre e un quarto del mattino è stato segnalato anche un trabocco lavico, che, dal versante meridionale del Cratere di Sud est, si propaga in direzione Sud-Ovest.

Il fronte lavico del trabocco è sceso fino a una quota stimata di 2.900 metri di quota.

Sul fronte della sorveglianza strumentale, dopo il massimo di ampiezza alle tre e mezza del mattino, il tremore vulcanico ha cominciato una rapida discesa.

Le sorgenti del tremore vulcanico sono localizzate in prossimità del Cratere di Sud-Est a circa 2800 m s.l.m.. L’attività infrasonica è molto alta e localizzata al Cratere di Sud-Est.

Durante la fase di fontana di lava le stazioni della rete clinometrica hanno registrato modeste variazioni.

Non si osservano variazioni significative nei segnali acquisiti dalla rete Gnss.