L’Etna si fa sentire. Il cratere Voragine è al centro di un’intensa attività. Nelle ultime ore sono tanti i cittadini che hanno udito i boati. L’Osservatorio etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha reso nota “l’emissione di una colata lavica intracraterica che dal cratere Voragine fluisce all’interno del cratere Bocca Nuova, e in particolare all’interno del cratere a pozzo BN2”. Continua la debole attività stromboliana al cratere Voragine cominciata tra il 13 e il 14 giugno.
Nelle serata di ieri il personale “INGV, presente in area sommitale, ha segnalato l’emissione di una colata lavica intracraterica che dal cratere Voragine fluisce all’interno del cratere Bocca Nuova, ed in particolare all’interno del cratere a pozzo BN2. Contestualmente, prosegue la debole attività stromboliana al cratere Voragine, iniziata il 13/14 giugno, che causa il lancio di materiale piroclastico all’interno della depressione craterica. L’ampiezza media del tremore vulcanico, a seguito di un graduale incremento osservato a partire dal pomeriggio del 23 giugno, attualmente si attesta su valori medio-alti. Il centroide della sorgente è localizzato nell’area del cratere di Sud Est ad una elevazione di circa 2.5 km sopra il livello del mare”.
“L’attività infrasonica è bassa e le sorgenti degli eventi sono essenzialmente localizzate al cratere di Sud Est. Tuttavia, è da segnalare che il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici e la loro localizzazione potrebbero essere stati influenzati dall’elevato rumore dovuto alla presenza di forte vento in quota che ha
caratterizzato la settimana – conclude la nota -. Per quanto riguarda le deformazioni del suolo non si registrano variazioni significative alle reti di monitoraggio”.
Fonte foto: INGV