Una debole ripresa dell’attività stromboliana dal Cratere di Sud-Est dell’Etna è stata registrata a partire da ieri sera dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo di Catania.
Già nella mattinata di ieri qualche sbuffo dalla cima dell’Etna aveva fatto presagire una ripresa dell’attività vulcanica.
Poi – come potete notare dalle belle foto scattate nella notte da Orazio Valenti – è cominciata una modesta attività stromboliana.
Gli scienziati dell’Ingv Sono stati osservati singoli episodi di esplosioni impulsive con una moderata emissione di cenere, che si disperdeva rapidamente in atmosfera.
Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un trend in incremento, attestandosi però su valori medio-bassi.
La localizzazione della sorgente del tremore risulta posta in prossimità dell’area del Cratere di Sud est a una quota di 2.500 metri al di sopra del livello del mare.
Per quanto riguarda l’attività infrasonica questa si mantiene su livelli medio-bassi, con eventi localizzati nell’area del Cratere di Sud est.
I dati di deformazione non mostrano variazioni significative.
A partire da febbraio e per diverse settimane l’Etna aveva fatto registrare una serie piuttosto cospicua di parossismi: eventi eruttivi – che non avevano mai superato la Valle del Bove – con un’attività stromboliana e fontane di lava anche molto spettacolari e alte colonne di cenere, ricaduta su Catania e sui paesi pedemontani dell’Etna.