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Etna, paesi neri e strade in tilt, chiesto Stato calamità

Il governo regionale dichiara lo stato di crisi e chiederà a Roma lo stato di emergenza per le decine di Comuni raggiunti dalla cenere dell’Etna. Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dopo un incontro con il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Stamane, intanto, una ulteriore fontana di lava e la ricaduta piroclastica sui Comuni del versante Est, in particolare, Sant’Alfio, Giarre, Mascali, hanno reso la situazione ancora più critica. La Protezione civile regionale ha già attivato i suoi funzionari della sede di Nicolosi e Catania per effettuare dei monitoraggi e sopralluoghi.

Musumeci ha annunciato una prima erogazione di un milione di euro a favore dei Comuni colpiti e l’avvio delle procedure per l’acquisto di mezzi idonei alla asportazione della cenere, da tenere a disposizione dei sindaci in caso di necessità.

Al tempo stesso il governatore ha affidato all’assessore alla Salute Ruggero Razza il compito di verificare con le istituzioni sanitarie nazionali se la cenere vulcanica possa costituire pregiudizio alla salute delle persone che ne vengono a contatto. “È solo un eccesso di prudenza – puntualizza Musumeci – ma, come si sa, la prudenza non è mai troppa”.

Dai social le foto scattate nel corso dell’intensa attività dell’Etna mostrano l’incredibile scenario che ha colorato di nero Giarre, uno dei paesi colpiti dalla pioggia di cenere e lapilli

Pesanti i disagi per i Comuni del versante jonico nella fascia che va dai 700 metri d’altitudine di Milo fino al livello del mare di Giarre e Riposto e perfino sulle spiagge di Fondachello e Torre Archirafi, passando per centri come Zafferana, Fornazzo, Santa Venerina, Mascali, Trepunti, Macchia di Giarre.

Come ha spiegato IGNV, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia “nelle prime ore di domenica 7 marzo, l’Etna ha prodotto un altro spettacolare evento parossistico al Cratere di Sud-Est, il decimo della sequenza iniziata lo scorso 16 febbraio. Nelle primissime ore della mattina del 7 marzo, infatti, una nuova colata lavica ha iniziato ad essere emessa dal Cratere etneo”.