Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile (Drpc) della Sicilia ha innalzato la fase operativa locale per il vulcano Etna da “attenzione” a “preallarme” in seguito alla segnalazione del sistema Etnas. Questo ha indicato un passaggio dal livello F0 al livello F1, alla luce dell’alta probabilità di imminenti fontane di lava.
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La comunicazione, inoltrata alle 17.38 di ieri, 14 luglio, impone misure immediate per garantire la sicurezza dei cittadini. Le attività nella zona sommitale e nella zona gialla del vulcano sono sospese con effetto immediato. Questo provvedimento è stato preso in considerazione del rischio di un rapido passaggio al livello F2, che corrisponderebbe alla fase operativa di “allarme”.
“I sindaci dei comuni interessati – si legge nella nota della Protezione Civile – insieme agli enti e alle strutture coinvolte, sono invitati ad attivare le misure previste dai piani di protezione civile locali”.
Tra le azioni richieste, vi sono l‘interdizione delle aree a rischio e l’informazione continua sull’evoluzione delle attività vulcaniche. Oltre all’attivazione dei responsabili delle funzioni di supporto, valutando anche la possibilità di attivare i Centri Operativi Comunali e le organizzazioni di volontariato.
Di seguito l’elenco dei comuni coinvolti: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Maletto, Nicolosi. E ancora Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Sant’Alfio, Zafferana Etnea, oltre ai comuni limitrofi e alla città di Catania. Sono stati informati la Prefettura di Catania, la questura di Catania, la città metropolitana di Catania e il Parco dell’Etna. E ancora l’Ingv etneo, il comando provinciale dei vigili del fuoco,l’ Ispettorato ripartimentale foreste provinciale, il soccorso alpino, l’Arma dei carabinieri. Infine, la guardia di Finanza ed il soccorso alpino delle fiamme gialle, il collegio regionale delle guide alpine e vulcanologiche e la Funivia dell’Etna. Le autorità continueranno a monitorare la situazione e forniranno aggiornamenti in caso di ulteriori sviluppi sullo stato di preallarme per l’Etna.
Secondo l’ultimo bollettino dell’ Ingv – Osservatorio etneo, l’ampiezza media del tremore vulcanico mostra “ampie e rapide oscillazioni all’interno dell’intervallo dei valori medi, dove è rimasto nelle ultime ore”. Dalle 15 di ieri mostra una tendenza all’aumento che lo ha portato quasi sul livello alto: questo il motivo dello stato di preallarme per l’Etna. Dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, si è osservato dalle 13 circa di ieri, 14 luglio, un graduale incremento dell‘attività esplosiva a carico di crateri di Nord Est e Voragine, con emissione di cenere che si è dispersa velocemente al di sopra dell’area sommitale.
Foto di repertorio