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Etna, un’altra notte di fuoco, tra boati e fontane di lava

Si è conclusa alle quattro e mezzo di questa mattina, l’attività del Cratere di Sud est dell’Etna iniziata, tra fontane di lava e fortissimi boati, cominciata dalle 18.30 di ieri.

Nella prima mattinata l’emissione lavica che si espande lungo il versante occidentale della Valle del Bove ha continuato a essere moderatamente alimentata e momento il fronte lavico ha raggiunto la quota di milleottocento metri sul livello del mare.

Gli esperti dell’Osservatorio etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, hanno reso noto che, “dal punto di vista sismico l’ampiezza del tremore vulcanico si è riportata su valori medi”.
La sorgente del tremore “risulta in prossimità del Cratere di Sud est a una profondità di duemilacinquecento metri” e “il numero degli eventi infrasonici è alto e la loro localizzazione è in prossimità dello stesso cratere”.

“L’analisi dei dati clinometrici – ossia della deformazione del suolo – ha mostrato variazioni a diverse stazioni in concomitanza dell’episodio parossistico, con valori massimi di circa tre microradianti registrati alla stazione di Cratere del Piano (Ecp). I dati della rete Gnss non hanno mostrato variazioni significative”.

Una gallery con splendide immagini

Il vulcano, ancora una volta, dunque, ha dato spettacolo per tutta la notte, come dimostrano queste splendide immagini scattate da Orazio Valenti – tra l’altro autore del libro “Il mio Omaggio al Mongibello”, con oltre settecento foto del vulcano –  anche se il cielo coperto in alcune zone non ha consentito a tutti di assistere a colata e fontane di lava.

Foto Valenti
Foto Valenti
Foto Valenti
Foto Valenti
Foto Valenti
Foto Valenti

Attività cominciata ieri pomeriggio

L’attività è cominciata alle 18.30 e intorno alle 21 è stato registrato un incremento dell’attività stromboliana dal Cratere di Sud-Est accompagnata da emissione di cenere, dispersasi rapidamente in atmosfera in direzione nord-est.

Attivate tra cinque e otto bocche

“Durante i parossismi – ha spiegato il vulcanologo dell’Ingv Boris Behncke – il cratere di Sud est attiva sempre fra le cinque e le otto bocche”.

Dal cratere è scaturita una colata lavica bene alimentata diretta verso la Valle del Bove, ma, come l’Ingv ha sottolineato in una nota, “A causa della copertura nuvolosa non è stato possibile osservare l’attività in corso con continuità”.

Boati e bolle laviche

“Stavolta – ha commentato Behncke – l’attività si è protratta per un tempo più lungo rispetto agli episodi precedenti, ma ci ha messo un bel po’ per costruirsi. Molti tra gli abitanti hanno segnalato forti boati che hanno fatto tremare i vetri delle finestre. Da Zafferana, a Milo, a Linguaglossa fino alla costa, a Stazzo, frazione di Acireale. E i boati si sentono quando si verifica il fenomeno delle bolle di lava. La notte scorsa ce ne sono state alcune belle grosse, di bolle di lava”.

Fontane di lava sempre più alte

Dai vari punti d’osservazione, comunque, sono state segnalate fontane di lava sempre più alte ed è stata registrata una pioggia di lapilli sul territorio di Mascali.

Infine, intorno alle quattro e mezza, la conclusione dell’attività stromboliana.

L’attività eruttiva non ha impattato sull’operatività dell’aeroporto di Catania-Fontanarossa.