Un’altra nottata di spettacolo, quella appena trascorsa, sul vulcano Etna, con una nuova, intesa, attività stromboliana con fontane di lava che, intorno alle 22 di ieri, hanno superato i cinquecento metri d’altezza da due bocche aperte all’interno del cratere di Sud est.
E Orazio Valenti – tra l’altro autore del libro “Il mio Omaggio al Mongibello”, con oltre settecento foto del vulcano – è riuscito a cogliere proprio il momento in cui dal cratere è partita la colata che si è diretta verso la desertica Valle del Bove.
Stamattina, secondo le ultime osservazioni dell’Ingv, nelle zone sommitali sono ancora presenti colate laviche nel settore di Sud Ovest e nell’area orientale, ma l’ampiezza media del tremore vulcanico è su livelli medi.
Ecco comunque una gallery che mostra alcune delle più belle immagini scattate ieri sera.
Il fenomeno parossistico è il sesto dal 16 febbraio scorso, èd è stato monitorato – come potete constatare dalla foto presente nella nostra Gallery – dagli studiosi dell’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania e dell’Ingv di Roma. Nonostante le temperature glaciali, i vulcanologi hanno monitorato l’evento eruttivo dalla Montagnola, a 2500 metri di quota sul livello del mare, effettuando in tempo reale osservazioni del pennacchio eruttivo con telecamere termiche ad alta velocità e misure della composizione dei gas emessi tramite tecnica di telerilevamento a infrarosso (Ftir- Fourier Transform InfraRed).
“Le fontane di lava – ha detto il vulcanologo dell’Ingv Boris Behncke – hanno raggiunto un’altezza di circa cinque-seicento metri. Molto più basse, dunque, di quelle dell’ultimo episodio. Ho scattato qualche foto del flusso e forse ho ripreso un fulmine vulcanico, ma devo verificare”.
Un fulmine vulcanico si verifica quando il particolato emesso dalle bocche ha diversi dimensione e temperatura, in modo da generare cariche locali di segno opposto.
Intorno alle 23, con un altro comunicato dell’Ingv, è stato confermato che l’attività di fontane di lava era cessata.
“Rimangono attive – si leggeva nella nota – le colate laviche nel settore di Sud Ovest e nell’area orientale”.
L’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo una fase di incremento fino a valori molto elevati, aveva “mostrato un repentino decremento raggiungendo il livello medio”.