Fatti

Etna, altre fratture nella valle del Bove: la spettacolare colata lavica

L’Etna continua la sua attività eruttiva. Una serie di nuove fratture si sono aperte alla base della parete settentrionale della desertica Valle del Bove, in zona Serracozzo.

Dalla parte più a valle di questo sistema, a quota 1.800 metri, c’è una emissione di lava. E’ quanto emerge da osservazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania, che ha in corso dei sopralluoghi sul posto.

L’ampiezza media del tremore vulcanico, ha fatto registrare una fase di graduale decremento che ha portato tale parametro da valori alti a medio-alti.

Le sorgenti del tremore sono localizzate nell’area del cratere di Sud-Est ad una quota di circa 2.900 metri sopra il livello del mare.

Le bocche aperte il 29 maggio, fronti lavici a quota 2 mila metri

Continua invece invariata l’attività effusiva dalle bocche apertesi il 29 maggio, tra 2.900 e 2.700 metri, con i fronti lavici attivi che hanno raggiunto una quota di 2.000 metri circa. Dal punto di vista sismico non si registrano variazioni significative.

Le stazioni delle reti clinometrica e Gnss non mostrano deformazioni del suolo significative. L’ampiezza media del tremore vulcanico, dalla tarda serata di ieri, ha fatto registrare una fase di graduale decremento che ha portato tale parametro da valori alti a medio-alti.

foto facebook Giovanni Balbo