La Commissione europea, nella giornata di mercoledì 28 giugno, ha presentato una proposta di legge per introdurre l’euro digitale. Si tratta di una valuta alternativa alle banconote e alle monete fisiche che consentirà ai cittadini e alle imprese di effettuare pagamenti nell’Eurozona.
L’euro digitale non andrà comunque a sostituire la valuta tradizionale, ma verrà affiancata a essa. La Commissione europea, infatti, sottolinea che la proposta mira a salvaguardare “la continua e diffusa accettazione del contante in tutta la zona euro e garantirà inoltre che le persone abbiano accesso sufficiente al contante per poter pagare in contanti se lo desiderano”.
L’idea di introdurre la nuova forma di pagamento non nasce oggi, ma è maturata a seguito di alcuni studi effettuati nel corso di questi anni dalla Banca centrale europea, “come molte altre banche centrali in tutto il mondo”.
Un input particolare è stato fornito dall’emergenza pandemica da Covid-19, quando sempre più persone hanno deciso di utilizzare i canali digitali per effettuare i pagamenti. Allo stesso tempo, però, la Commissione UE ha riscontrato come il 60% dei consumatori preferirebbe continuare a utilizzare il denaro contante.
La fase istruttoria per la realizzazione di un euro digitale è partita a ottobre 2021 e dovrebbe concludersi a ottobre 2023. La sua entrata in vigore dovrebbe avvenire tra qualche anno, non prima del 2028. Lo strumento offrirebbe agli utilizzatori “una soluzione di pagamento alternativa a livello europeo, oltre alle opzioni esistenti oggi. Ciò significa più scelta per i consumatori e un ruolo internazionale più forte per l’euro”.
La nuova forma di valuta, come detto, andrebbe ad affiancare i mezzi di pagamento privati nazionali e internazionali già esistenti, come carte e applicazioni. In pratica, spiega la Commissione europea, funzionerebbe come un portafoglio digitale. Il pagamento attraverso l’euro digitale avverrà “sempre e ovunque” all’interno dei Paesi che adottano l’euro come moneta.
Inoltre, la valuta sarebbe disponibile sia online sia offline. “I pagamenti potrebbero essere effettuati da dispositivo a dispositivo senza una connessione Internet, da un’area remota o da un parcheggio sotterraneo”, ribadisce la Commissione europea.
In questa ottica, il pagamento offline garantirebbe un “elevato grado di privacy e protezione dei dati per gli utenti”. Verrebbero, quindi, divulgati meno dati personali “di quanto non facciano oggi quando effettuano pagamenti con carta”.
“Oggi abbiamo adottato la proposta legislativa per l’euro digitale. Nel futuro digitale non possiamo rinunciare alla sovranità monetaria a favore di mezzi privati o addirittura criptovalute. L’euro digitale non sostituirà l’uso dei contanti che va garantito”, ha scritto su Twitter il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, in occasione della presentazione della proposta legislativa a Bruxelles.
L’ex presidente del Consiglio italiano, in occasione di un punto stampa, ha aggiunto che determinate tipologie di valute “hanno dimostrato, negli ultimi anni, di essere anche molto pericolose per i risparmiatori e di essere uno strumento anche per organizzazioni fraudolente e criminali”.
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