La Guardia di Finanza di Caltanissetta ha eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Gela su richiesta della locale Procura, nei confronti di un noto imprenditore gelese, ritenuto “dominus” di due imprese attive nel settore delle costruzioni edili e dell’installazione di impianti. Secondo l’accusa, avrebbe omesso rilevanti versamenti d’imposta per oltre 4,5 milioni di euro.
Inoltre, lo stesso provvedimento cautelare ha riguardato il commercialista delle due aziende, a cui è stato imposto il divieto di esercitare attività di impresa e attività professionale in materia di consulenza fiscale per un anno, e i rappresentanti legali di due imprese coinvolte nelle illecite attività, colpiti dal divieto di esercitare gli uffici direttivi in imprese e società per un anno.
Contestualmente è stato disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie nei confronti delle imprese al centro delle indagini e nei confronti delle nove persone fisiche indagate fino a concorrenza degli importi corrispondenti alle indebite compensazioni pari a complessivi 4,5 milioni di euro circa.
Secondo gli investigatori delle Fiamme gialle, l’imprenditore arrestato, grazie a sei imprese compiacenti e ai ‘servizi’ di appositi consulenti, avrebbe realizzato nel tempo un’ingente evasione fiscale, attraverso l’indebita compensazione di tributi dovuti, realizzata con il ricorso all’istituto dell’accollo tributario e con operazioni di compravendita di crediti Iva risultati del tutto inesistenti.
“Il tutto nell’ottica di omettere il versamento dei rilevanti debiti d’imposta ricorrenti nei confronti dell’Erario”, spiegano dalla Guardia di Finanza.
Le indagini condotte dai militari del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Caltanissetta sotto la direzione della Procura di Gela, sono state orientate a verificare “la reale esistenza dei crediti d’imposta utilizzati dai soggetti che si sono accollati in compensazione i debiti tributari delle due società debitrici dell’erario, nonché la veridicità delle operazioni sottostanti alla formazione del credito Iva ceduto alle medesime società e da queste utilizzato in compensazione dei propri debiti tributari”.
Le società finite al centro delle indagini avrebbero omesso ingenti versamenti di imposte e contributi, utilizzando crediti d’imposta inesistenti o non spettanti. Scoperto, inoltre, in capo alle società cedenti dei crediti Iva, l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un valore complessivo superiore a 5 milioni di euro, attraverso cui gli stessi crediti sono stati fittiziamente documentati.
Oltre all’imprenditore colpito da misura cautelare e sottoposto al regime degli arresti domiciliari, risultano indagati nel procedimento penale altre otto persone, rappresentanti legali delle società oggetto d’indagine e consulenti fiscali, che hanno contribuito fattivamente alla realizzazione del sistema fraudolento.