Cronaca

Catania, evasione fiscale da oltre 6 milioni di euro: nel mirino una società dedita al commercio di carni

I Finanzieri di Catania hanno eseguito una verifica fiscale nei confronti di una società a responsabilità limitata operante nel commercio al dettaglio di carni mediante svariati punti vendita della provincia etnea. Ciò ha permesso di constatare un’attività di evasione fiscale per circa 6,8 milioni di euro, costi indeducibili per 700 mila euro nonché un’IVA e un’IRAP evasa, rispettivamente, per 1,3 milioni di euro e 300mila euro.

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L’attività ispettiva ha permesso di rilevare inoltre che l’impresa ha ricevuto fatture relative ad operazioni soggettivamente inesistenti. Il tutto per un ammontare complessivo di quasi 8 milioni di euro.

Evasione fiscale a Catania, le società

In particolare, è stato accertato che le fatture per operazioni inesistenti sono state emesse da tre società, attive nel commercio all’ingrosso di carne fresca, congelata e surgelata. Queste avevano sede tra Siracusa, Grammichele (CT) e Termini Imerese (PA), per le quali sono state riscontrate le caratteristiche tipiche delle imprese “cartiere” quali:

  • la formale rappresentanza dell’azienda attribuita a “prestanome” o “teste di legno”;
  • una vorticosa operatività limitata a un breve periodo;
  • l’assenza di una sede effettiva, di strutture organizzative e mezzi aziendali accompagnata dal mancato assolvimento degli obblighi contabili, dichiarativi e di versamento.

È difatti emerso che le citate cartiere si interponevano nella compravendita di partite di carne da fornitori dell’Unione Europea destinate direttamente alla società verificata. Ne simulavano l’acquisto e la contestuale rivendita in modo da consentire a quest’ultima di portare in detrazione l’iva formalmente applicata in fattura e non versata all’erario dalle emittenti.

Parallelamente, è stato effettuato anche un controllo in materia di sommerso da lavoro. Questo ha permesso di riscontrare la presenza di 10 lavoratori in nero all’interno struttura aziendale.

I provvedimenti

A conclusione dell’attività ispettiva, il titolare della società verificata è stato deferito alla Procura della Repubblica di Catania. I reati di cui è accusato sono dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione infedele, mentre i rappresentanti delle “cartiere” per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti.

In relazione ai reati fiscali commessi dal titolare dell’impresa verificata, quest’ultima è stata segnalata all’A.G. per la responsabilità amministrativa degli enti prevista dal D.lgs. n. 231/2001.