Cronaca

VIDEO | Evade per vendicare il fratello con gli spari: arrestato 35enne nel Palermitano

I carabinieri del reparto territoriale di Termini Imerese hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un uomo di 35 anni accusato di evasione e porto illegale di arma clandestina: sarebbe accusato di una serie di spari in piazza a Trabia per “vendicare” il fratello dopo una lite.

La misura cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura della Repubblica.

Evasione e spari a Trabia, arrestato 35enne

Il 35enne, già noto alle forze dell’ordine, è accusato di detenzione e porto illegale di arma clandestina ed evasione. A condurre l’indagine i militari della sezione operativa del Nucleo Operativo Radiomobile di Termini Imerese e della stazione di Trabia che, sotto la direzione attenta della locale Procura della Repubblica, hanno ricostruito i fatti avvenuti la notte tra il 6 e il 7 settembre scorso.

L’indagato, ai domiciliari, avrebbe ricevuto la notizia di un violento scontro verbale e fisico che vedeva coinvolto il fratello in una piazza di Trabia e, senza pensarci due volte, avrebbe lasciato la propria abitazione per recarsi sul luogo della lite con l’obiettivo di farsi giustizia da solo. Secondo quanto delineato dagli investigatori, l’uomo avrebbe esploso diversi colpi di arma da fuoco contro alcune delle persone coinvolte nella lite, le quali sarebbero riuscite a fuggire all’agguato allontanandosi a bordo di un’auto.

La ricostruzione

L’azione dei carabinieri, sviluppata con rapidità ed efficacia mediante un attento sopralluogo dell’area interessata dagli spari e attraverso le immagini degli impianti di videosorveglianza con alcune testimonianze, ha consentito di acquisire importanti elementi che hanno permesso l’individuazione del presunto autore dell’aggressione. Il 35enne è stato segnalato all’autorità giudiziaria, che ha emesso il provvedimento.

Per l’indagato vige il principio costituzionale di presunzione d’innocenza fino alla sentenza di condanna passata in giudicato.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI