Lavoro

Ex Pip, la Consulta boccia la norma regionale del salvataggio

Con la definitiva bocciatura da parte della Corte costituzionale dell’articolo 64 della Finanziaria del Governo Musumeci che avrebbe dovuto consentire il passaggio dei duemilasettecento lavoratori ex Pip all’azienda Resais, sono state rinfocolate le polemiche politiche su quella vicenda.

Per la Consulta sono illegittimi anche gli altri articoli che prevedono uno l’assunzione a tempo indeterminato dei precari nella partecipata e l’altro l’assenza di un limite di spesa per farlo.

Dopo decenni di precariato, gli ex Pip – l’acronimo significa Piano di inserimento programmato – due anni fa si ritrovarono in un limbo perché la Regione avrebbe dovuto completare le procedure per farli passare nella società partecipata regionale per l’operazione di stabilizzazione. Il Governo Musumeci pensò di risolvere la questione appunto con l’articolo 64 della Finanziaria che però, come detto, è stato bocciato.

“Era già tutto previsto – ha tuonato il parlamentare regionale del Pd Antonello Cracolici – visto che avevo detto fin dal momento del voto d’aula che sarebbe andata a finire così. Ma alla vigilia della campagna elettorale delle europee c’è chi ha voluto a tutti i costi varare una norma di pura propaganda e demagogia”.

“Gli autori di quella norma approvata all’Ars – ha aggiunto l’esponente dem – dovrebbero chiedere scusa alle migliaia di persone che adesso vedono ulteriori ostacoli nel loro percorso lavorativo”.

“Da parte nostra – ha concluso Cracolici – ci sarà il massimo impegno affinché, anche attraverso una interlocuzione con il governo nazionale per l’utilizzo delle risorse del Recovery fund, si possa individuare un percorso per salvare il futuro degli ex Pip, messo a rischio dalla spregiudicatezza politica del centrodestra”.