Economia

Export, nel 2019 in Sicilia il valore scende a 9,2 mld (-14,1% sul 2018)

PALERMO – Nel 2019 le esportazioni dalla Sicilia sono diminuite del 14,1%, rispetto all’anno precedente. Secondo i dati contenuti all’interno del rapporto “Commercio estero e attività internazionali delle imprese”, realizzato congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica e dall’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), il valore delle esportazioni è stato pari a 9,3 miliardi di euro (rispetto ai 10,8 miliardi di euro del 2018), pari appena all’1,95% del valore complessivamente esportato a livello nazionale (corrispondente a circa 480 miliardi di euro).

Coke e prodotti petroliferi raffinati hanno rappresentato oltre la metà del valore esportato (5,1 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi di euro verso altri Paesi dell’Unione europea e 1,4 miliardi di euro verso l’Africa). Segue a notevole distanza l’esportazione di sostanze e prodotti chimici (802 milioni di euro), prodotti alimentari, bevande e tabacco (666 milioni di euro), computer apparecchi elettronici ed ottici (663 milioni di euro) e di prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (511 milioni di euro).

Quanto alla destinazione geografica delle nostre esportazioni, i Paesi dell’Unione europea sono i principali destinatari (4,3 miliardi di euro, pari al 46,7% del totale esportato), seguiti a lunga distanza dai Paesi dell’Africa (1,6 miliardi di euro) e da quelli dell’Asia (1,5 miliardi di euro).

A livello provinciale, è Siracusa la provincia siciliana con il maggior valore esportato: infatti, ammonta a ben 5,3 miliardi di euro (ovvero, il 57,6% del totale Sicilia), in gran parte determinato dalle esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati. Un ammontare considerevole caratterizza anche la provincia di Catania (1,8 miliardi di euro, pari al 19,6% del totale) e quella di Messina (poco più di un miliardo di euro, corrispondente quasi all’11%). Mentre quote decisamente più contenute si rilevano ad Enna (15 milioni di euro) e Caltanissetta (50 milioni di euro), ma anche in una grande provincia come Palermo (303 milioni di euro).

Anche il valore delle importazioni ha subito una decisa riduzione: infatti, si è passati dai 16,8 miliardi di euro importati nel 2018 ai 15,4 miliardi di euro del 2019 (-8,8%). Oltre i due terzi del valore totale delle importazioni è rappresentato dai prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (10,6 miliardi di euro, esattamente corrispondente al 68,8%). Segue a notevole distanza l’importazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (1,1 miliardi di euro), quella di prodotti alimentari, bevande e tabacco (658 milioni di euro), di sostanze e prodotti chimici (621 milioni di euro) e di prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (386 milioni di euro).

Quanto all’area geografica di provenienza, il grosso dei prodotti importati proviene dai Paesi dell’Asia (6,6 miliardi di euro, pari al 42,9% del totale importato), dai Paesi europei non appartenenti all’Unione europea (3,1 miliardi di euro, pari al 20,1% del totale) e dai Paesi dell’Unione europea (2,9 miliardi di euro, ovvero il 18,8% del totale).