Non è bastato un anno di confronti per fa sì che la copertura dei cosiddetti ‘extracosti’ nel settore dei rifiuti” potesse avvalersi del provvedimento che prevedeva l’utilizzo di 45 milioni sul Fondo sviluppo e coesione in favore delle amministrazioni comunali. L’annullamento del provvedimento, da parte dell’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, lascia basiti Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia.
Sono proprio loro a darne notizia, ricordando che “a valere su tali risorse era già stato previsto il riparto delle somme da destinare ai singoli comuni. Evidenziamo inoltre che l’annullamento del decreto rischia di avere gravissime ripercussioni sulle finanze degli enti locali siciliani. Chiediamo pertanto al governo regionale di individuare le necessarie e urgenti compensazioni per evitare che la sottrazione di tali risorse metta a rischio la stabilità finanziaria dei Comuni e ricada sulle tasche dei cittadini che pagano la Tari”.
“Abbiamo scherzato per i rimborsi degli extra costi, per i rifiuti trasportati all’estero, per i comuni siciliani, La Regione ha sbagliato il periodo che poteva essere rimborsabile per come scritto nel decreto di annullamento”. Così un critico Giuseppe Lombardo, deputato di Sud chiama nord : “Con questa ‘svista’ della Regione – prosegue – 45milioni finiscono in fumo e i cittadini siciliani continueranno a pagare la tariffa più alta d’Italia sui rifiuti”. E poi l’invito, perentorio, a Schifani e agli assessori al ramo: “Se ci siete battete un colpo e diteci adesso cosa dovranno fare i comuni se non aumentare ulteriormente la tariffa sui rifiuti”. Per ottenere quanto richiesto, Lombardo ha richiesto con urgenza la convocazione della quarta commissione all’Ars. L’invito è rivolto al Presidente della Regione Siciliana, agli assessori all’Energia, all’Economia e ai direttori generali dei dipartimenti Acque e Rifiuti e della Programmazione.