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F1, trattore in pista a Suzuka: la rabbia di Gasly e il precedente tragico di Jules Bianchi

Tragedia sfiorata in F1. Il pilota francese dell’AlphaTauri, Pierre Gasly, si è ritrovato un trattore contromano in pista al via del Gran Premio del Giappone, interrotto da bandiera rossa a causa delle proibitive condizioni meteo.

“Inaccettabile”, ha gridato Gasly, che si è ritrovato in una situazione simile a quella che costò la vita a Jules Bianchi con la Marussia nel 2014, sempre a Suzuka. In quel caso il pilota uscì di pista e finì la sua corsa contro una ruspa mobile che si trovava al margine del tracciato per trainare via una Sauber: Bianchi, amico di Gasly, morì dopo 9 mesi di coma.

Il pilota dell’AlphaTauri è rientrato poi ai box infuriato, protestando apertamente per l’incredibile rischio corso.

Attimi di terrore anche per Carlos Sainz. “La mia uscita a muro? Sono cose che succedono in queste condizioni, la verità è che non vedevo niente. Sono andato in acquaplaning e testacoda, ero fermo a metà pista e sapevo che non mi vedevano: ero nelle mani di Dio”, ha detto nel post gara. “Ci sono vari problemi in queste condizioni – spiega Sainz a Sky Sport – La visibilità è zero, e se non vedi è tutta fortuna, guidi più o meno senza riferimenti. Perchè abbiamo montato la intermedia? E’ più veloce ma quando piove di più ti dà maggiori difficoltà”. “In queste condizioni non si vede, mi preoccupano gli incidenti, come in passato – conclude lo spagnolo della Rossa – Neanche dietro la safety car si vede niente, perché rischiare? Per questo noi piloti siamo sorpresi che questo succeda ancora”.