Cronaca

Fallimento Acquasplash nel Trapanese, chiesti 4 rinvii a giudizio

Novità nel caso Acquasplash. Chiesto il rinvio a giudizio dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala per Carmelo Giannilivigni, Rosa Leone, Nicola Caruso e Alfredo Galbo, amministratori di note società operanti nel settore ricreativo e balneare della zona marsalese. I soggetti sono ritenuti responsabili – a vario titolo – di bancarotta fraudolenta per distrazione, sottrazione di beni e operazioni dolose nonché autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il 4 novembre 2024 è in programma l’udienza preliminare davanti al Gip del Tribunale locale. La Direzione Investigativa Antimafia di Trapani e la Procura di Marsala si stanno occupando delle investigazioni. Dalle attività sarebbe emerso un presunto sistema di frode fiscale attuato dagli imprenditori tramite le loro imprese.

La ricostruzione del caso Acquasplash

I coinvolti avrebbero distratto l’intero complesso aziendale della Acquasplash Srl che si occupava della gestione dell’omonimo parco acquatico a Campobello di Mazara trasferendolo, senza contropartita, alla New Acquasplash Srl. Inoltre sarebbe venuto alla luce che dovrebbero essere state sottratte liquidità e cassa appartenenti alla prima società determinando un danno patrimoniale di circa 450mila euro. A essere compiuti pure atti fraudolenti sui beni della Acquasplash Srl al fine di evadere il pagamento delle imposte omettendo di pagarle progressivamente. Infine è venuto alla luce che parte delle scritture contabili della società fallita sarebbero state sottratte con lo scopo di impedire la ricostruzione del patrimonio.

Dal fallimento al sequestro preventivo

Dunque tutte le azioni messe in atto avrebbero causato il fallimento della Acquasplash Srl con un deficit complessivo di oltre 2 milioni e 400mila euro. Nel mese di maggio 2022 è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo per un valore di 450mila euro ai danni degli indagati.