PALERMO – A dir poco disastrosi sono i dati che emergono dal report Aifa (Agenzia italiana del farmaco) relativi alla spesa farmaceutica nei primi undici mesi del 2019: infatti, la Sicilia appare essere la quarta regione italiana con lo sforamento di spesa più sostenuto a livello nazionale.
Infatti, nel corso del periodo compreso tra gennaio e novembre 2019, nella nostra regione la spesa farmaceutica è stata pari a quasi 1,4 miliardi di euro, esattamente 130,2 milioni di euro in più rispetto alle risorse stanziate (risultavano disponibili poco meno di 1,3 miliardi di euro, corrispondenti al 14,85% degli 8,5 miliardi di euro stanziati dal Fondo sanitario nazionale per l’Isola).
Sforamenti di spesa superiori sono stati registrati in Campania (con una spesa superiore di 358 milioni di euro rispetto al miliardo e mezzo di euro disponibile), in Puglia (+291 milioni di euro rispetto al miliardo di euro disponibile) e nel Lazio (+231 milioni di euro sul miliardo e mezzo di euro stanziato).
A livello nazionale, la spesa complessiva si è attestata sui 17,3 miliardi di euro, con uno scostamento pari a 1,8 miliardi di euro. Sulle diciannove regioni italiane e due province autonome solo quattro territori sono riusciti a rispettare il tetto di spesa: in particolare, si tratta di Veneto (in cui sono stati spesi 1,2 miliardi di euro, 17 milioni di euro in meno rispetto a quelli disponibili), Provincia autonoma di Trento (con una spesa pari a 132 milioni di euro, rispetto ai 134 milioni di euro stanziati), Provincia autonoma di Bolzano (in cui sono stati spesi 127 milioni di euro, ovvero 2,2 milioni di euro in meno rispetto alle somme stanziate) e Valle d’Aosta (con una spesa di 30 milioni di euro, ovvero 1,8 milioni di euro in meno rispetto alle risorse spendibili).
In generale, a parte queste uniche quattro eccezioni, si tratta di una spesa fuori controllo, con azioni volte al risparmio poco incisive e su cui il Governo e Nicola Magrini, il nuovo direttore dell’Aifa, saranno chiamati ad intervenire dopo l’emergenza coronavirus.
Nell’Isola, la spesa farmaceutica si compone di un 56% di spesa per acquisti diretti (775 milioni di euro), ovvero quei farmaci resi disponibili all’impiego da parte delle strutture sanitarie, mentre per il restante 44% di spesa convenzionata (617 milioni di euro), ovvero l’insieme della spesa riferibile ai farmaci rimborsabili di fascia A distribuiti attraverso le farmacie pubbliche e private convenzionate, al lordo delle quote di partecipazione alla spesa a carico degli assistiti.
Nel corso dei primi undici mesi del 2019, nell’Isola ogni cittadino ha provveduto alla prescrizione media di dieci ricette (9,8), praticamente quasi una al mese, contro una media nazionale pari a 8,7: per ognuna di queste ricette, è stato prescritto un numero medio di confezioni pari a 1,7, che hanno determinato una spesa lorda pro capite del valore di 159,70 euro (contro una media nazionale pari a 153,70 euro). Umbria (10,9 ricette pro capite), Calabria (10,5) e Abruzzo (10,4) sono le regioni con il numero maggiormente elevato di ricette pro capite prescritte nel corso del periodo compreso tra gennaio e novembre 2019.
Aumenta il consumo di farmaci, in Sicilia +1,4% rispetto al 2018
Nei primi undici mesi del 2019 sono anche aumentati i consumi dei farmaci.
Secondo quanto riferito dal report Aifa, nella nostra regione è possibile evidenziare il secondo incremento più sostenuto a livello nazionale: infatti, il numero di dosi definite giornaliere è aumentato di 24,2 milioni di unità rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,4%), attestandosi quasi a quota 1,7 miliardi.
Un incremento superiore è stato osservato solo in Campania, regione in cui il numero di dosi definite giornaliere è aumentato di 28 milioni di unità (+1,4%), attestandosi pari a 1,9 miliardi.
In termini percentuali, l’incremento osservato in Sicilia è decisamente superiore rispetto a quello mediamente rilevato a livello nazionale (+0,6%). Incrementi percentuali superiori rispetto a quello osservato nell’Isola si rilevano in Basilicata (+1,5%) e Calabria (+1,5%). In generale, in tutte le regioni italiane è aumentato il numero di dosi definite giornaliere, con le uniche eccezioni di Lombardia (-0,1%), Abruzzo (-0,6%) e Sardegna (-1,3%).
Infine, relativamente alla spesa del ticket, in Sicilia è possibile osservare la terza quota maggiormente elevata a livello nazionale: infatti, nell’Isola nel periodo compreso tra gennaio e novembre 2019 ogni cittadino ha mediamente sborsato un importo pari a 30,40 euro, ben superiore rispetto ai 24,10 euro annui pagati mediamente a livello nazionale.
Basilicata (31,20 euro pro capite) e Campania (33,50 euro a cranio) sono state le regioni in cui la spesa media del ticket per cittadino è stata più salata in assoluto. Piemonte (14,10 euro a cittadino) ed Emilia Romagna (14, 20 euro), invece, sono state le regioni con i valori maggiormente contenuti di ticket pro capite.