ROMA – Con l’avvio della Fase 2 riprendono alcune attività produttive e di cantieri nel rispetto dei protocolli di sicurezza idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio da Covid-19. A tal proposito l’Inail ha pubblicato una serie di documenti tecnici in merito alla rimodulazione delle misure contenitive del contagio, nello specifico per le attività ricreative di balneazione e in spiaggia, per l’attività di ristorazione ed il settore della cura della persona.
Si tratta di una serie di linee guida di protocolli adottati a livello nazionale che le aziende dovranno seguire solo in assenza di protocolli regionali. Il mancato rispetto dei protocolli regionali, o in mancanza, di quelli nazionali, comporterà la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Le violazioni sono punite con la sanzione amministrativa che prevede il pagamento di una somma da 400 a 3.000 euro, aggravata da una sanzione amministrativa accessoria vale a dire nella chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni per le violazioni commesse nell’esercizio di attività di impresa.
Nel caso della vendita a dettaglio quali ad esempio l’abbigliamento, calzature ed altro il Dpcm del 17 maggio prevede che la riapertura è consentita solo se siano assicurati:
• la distanza interpersonale di almeno un metro,
• gli ingressi in modo dilazionato,
• il divieto di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni.
Allo stesso modo la ripresa delle attività dei servizi di ristorazione (quali bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), sono subordinata alla previa verifica da parte delle singole Regioni e Province autonome della compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori.
In via generale, tutte le attività economiche dovranno svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni, o in mancanza nel rispetto delle linee guida nazionali. Spetterà alle Regioni monitorare, con cadenza giornaliera, l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, introducendo, qualora necessarie, misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle previste a livello nazionale.
L’autonomia concessa alle Regioni consente di poter stabilire una situazione più confacente tra la ripresa delle attività produttive e la situazione epidemiologica territoriale.
Si ricorda che per le attività professionali si raccomanda:
• l’utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
• la fruizione di ferie e congedi retribuiti;
• l’adozione dei protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
• le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro.
Infine il Dpcm del 17 maggio indica le date per la riapertura delle seguenti attività:
• 25 maggio per la riapertura di piscine e palestre;
• 3 giugno per le spiagge;
• 15 giugno l’apertura di teatri e cinema e servizi di carattere ludico-ricreativo per i bambini.