FAVIGNANA (TP) – Inizia il 21 agosto l’operazione Reti Fantasma al Borgo Marinaro di Punta Longa a Favignana.
L’iniziativa – informa una nota – vede coinvolti i pescatori e i subacquei del Diving presenti nel Borgo Marinaro, che in collaborazione con l’Area Marina Protetta “Isole Egadi” e il Comune di Favignana, saranno impegnati nell’attività di recupero delle reti da pesca abbandonate lungo i fondali marini: le così dette Reti Fantasma. L’idea nasce da un’intuizione della socia dell’Associazione “Borgo Marinaro di Punta Lunga”, Maria Luisa Cocozza, giornalista di Mediaset.
Si tratta di una iniziativa di recupero delle reti, veri e propri rifiuti che, se lasciati in mare, continuano a “pescare” in maniera passiva rappresentando per le specie ittiche che vi rimangono intrappolate dei veri e propri “muri della morte” danneggiando habitat marini protetti importantissimi. Il 21 agosto verrà effettuato il primo recupero di una rete fantasma già individuata e mappata, con il supporto tecnico del personale e dei mezzi dell’AMP Isole Egadi, i sommozzatori del Diving “subbaqueria” e di una imbarcazione di pescatori che verrà utilizzata per issarla in coperta e trasferirla a terra. Una volta sbarcata, la rete, verrà esaminata con l’ausilio della Capitaneria di Porto, e successivamente smaltita come rifiuto speciale.
L’iniziativa verrà poi presentata alla comunità durante la 6^ Edizione del borgo Marinaro di Punta Lunga che si terrà a Favignana l’8 e il 9 settembre, dove sono previste una serie di iniziative, culturali ambientali gastronomiche e ricreative che esaltano la bellezza di questo borgo e dei pescatori che ne fanno parte. Sarà anche l’occasione per ammirare la bellezze naturalistiche delle Egadi e dei siti culturali tranquillamente fruibili ai visitatori che l’arcipelago offre.
“La festa del borgo – dichiara il Presidente Salvatore Siino -diventa sempre più un’occasione per promuovere importanti iniziative culturali e anche di tutela ambientale che vanno ad aggiungersi alle altre tessere di quel mosaico che questo evento rappresenta per l’intero arcipelago Egadino”.
“L’iniziativa è meritoria perché rappresenta un’azione di conservazione diretta dell’ecosistema marino, e si pone come prima attività di lancio dell’azione sistematica di recupero reti fantasma che l’AMP condurrà con la programmazione dei fondi PNRR”, dichiara il direttore dell’AMP “Isole Egadi”, Salvatore Livreri Console.
Particolarmente entusiasta da questa iniziativa Maria Luisa Cocozza: “Me lo hanno chiesto loro, gli abitanti del mare: la granceola che una volta liberata dalla rete mi ha danzato sul braccio ringraziandomi, il pesce pappagallo che una volta libero ha seguito l’istinto di scappare ma poi si è fermato come a riprendere fiato e ringraziare quelle grandi ombre nere che con un coltello avevano aperto le maglie della rete, e per ultimo il giovane cerniotto che disperatamente cercava di divincolarsi avvolgendosi invece sempre più nella rete rossa: una volta libero anche lui ha seguito l’istinto di scappare da quella trappola ma aveva ancora il muso impigliato in un pezzo di rete e non sarebbe sopravvissuto a lungo se la mia compagna di immersione non avesse avuto la prontezza di agguantarlo per la coda dandomi la possibilità di un ultimo colpo di lama finalmente liberatorio. Mi credete se vi dico che poi lui ha pinneggiato lentamente passando in mezzo a noi due quasi strusciandosi?”.